Imprese femminili in Emilia-Romagna: quasi 85 mila a fine dicembre 2019

Mercato del lavoro: 64 mila le donne in cerca di occupazione nel terzo trimestre 2019. I dati per la Giornata internazionale dei diritti delle donne 2020.

Nel terzo trimestre del 2019, in Emilia-Romagna risultano occupate 2.020.000 persone di cui 1.109.000 maschi e 910.000 femmine (45%).

Rispetto allo stesso periodo del 2018, gli occupati sono aumentati di circa 5 mila unità; contemporaneamente anche i disoccupati sono in aumento, di 13 mila unità.

L’aumento occupazionale è da imputare esclusivamente alle donne (+19 mila), mentre ci sono 15 mila occupati uomini in meno. Tuttavia, anche l’aumento della disoccupazione è da ascrivere quasi esclusivamente alle donne (12 mila disoccupate in più).

Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15-64 anni nel terzo trimestre del 2019 è al 76,5% per gli uomini e al 63,4% per le donne. Il tasso di occupazione femminile cresce di 1,6 punti percentuali, mentre quello maschile diminuisce di 1,4 punti.

Le persone in cerca di occupazione sono 113 mila, di cui 64 mila donne (57%) e 49 mila maschi.

Per i maschi il tasso di disoccupazione è del 4,2%, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell'anno prima, mentre per le femmine raggiunge il 6,6%, un punto in più rispetto a un anno prima. Questi gli ultimi dati disponibili di fonte Istat sul mercato del lavoro (Rilevazione sulle forze di lavoro).

Al 31 dicembre 2019, le imprese femminili attive in Emilia-Romagna sono 84.682. Rispetto a fine 2018 si è avuta una lieve flessione, dello 0,4%. Le imprese femminili tuttavia presentano una dinamica migliore rispetto alla media regionale in quanto le imprese non femminili diminuiscono dello 0,9%.

Le imprese guidate da donne sono il 21,2% del totale delle imprese emiliano-romagnole.

A livello nazionale le imprese femminili rappresentano il 22,7% e mostrano un andamento lievemente migliore, in quanto il calo è dello 0,1%.

In Emilia-Romagna, si modifica la composizione in termini di settore di attività economica: diminuiscono le imprese femminili nel settore del commercio (particolarmente nel commercio al dettaglio) e le aziende agricole mentre un aumento importante si rileva per le imprese attive nei settori degli altri servizi. In flessione il settore dell’industria. Le imprese individuali restano la forma giuridica più diffusa, ma sono sempre più frequenti le società di capitali femminili (il 18% del totale delle imprese rosa).

Questi i dati del Registro imprese delle Camere di Commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Unioncamere definisce le imprese femminili seguendo i seguenti criteri. Per le sole società di capitale si definisce femminile un’impresa la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite e quindi: percentuale delle cariche + percentuale delle quote maggiore di 100. Per le società di persone e le cooperative: percentuale dei soci femminili maggiore del 50%. Per le altre forme societarie: percentuale degli amministratori femminili maggiore del 50%.

 

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