I laureati negli Atenei dell'Emilia-Romagna

Analisi del profilo dei laureati 2020 e della condizione occupazionale a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. Elaborazioni su dati AlmaLaurea.

È stato recentemente presentato il XXIII Rapporto AlmaLaurea, sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati.

Il Rapporto sul Profilo dei Laureati si basa su una rilevazione che ha coinvolto quasi 291 mila laureati del 2020 in 76 Atenei italiani e restituisce quindi un'approfondita fotografia delle caratteristiche del flusso di capitale umano uscito con successo dal sistema universitario italiano. Lo studio sottolinea come la crisi pandemica abbia influenzato molti aspetti della vita universitaria, anche se gli effetti sulle esperienze vissute e sulle performance realizzate dai laureati del 2020 non si sono pienamente manifestati.

Dai quattro Atenei emiliano-romagnoli di Parma, Modena e Reggio Emilia, Bologna e Ferrara, sono usciti 33.467 laureati nell'anno solare 2020. Nel dettaglio, 19.234 hanno concluso il loro ciclo di studi universitari nell'Ateneo di Bologna, 5.207 in quello di Parma, 5.139 in quello di Modena e Reggio Emilia e 3.887 in quello di Ferrara.

Le donne, che da tempo costituiscono oltre la metà dei laureati a livello nazionale, rappresentano, in Emilia-Romagna, nel 2020, il 58% del totale. Il 5% dei laureati è cittadino straniero.

Il 29% dei laureati ha residenza nella stessa provincia della sede di studi, il 24% in altra provincia dell'Emilia-Romagna, il 45% in altra regione italiana, il 2% in uno Stato estero. Nel complesso degli Atenei italiani analizzati la percentuale di laureati residenti in altre regioni rispetto alla sede di studi è nettamente inferiore, confermando l'elevato grado di attrattività delle università emiliano-romagnole.

Il 68% dei laureati in Emilia-Romagna ha ottenuto il proprio titolo universitario entro gli anni previsti dal corso, valore più elevato rispetto al totale nazionale.

Un questionario somministrato ai laureati ha permesso di approfondire alcuni aspetti aggiuntivi della vita universitaria, come le condizioni di studio, le esperienze formative e lavorative svolte durante il ciclo di studi, le valutazioni dell'esperienza universitaria. All'indagine, in Emilia-Romagna, hanno aderito quasi nove laureati su dieci.

Il 72% dei laureati ha frequentato regolarmente, avendo seguito più dei tre quarti degli insegnamenti previsti dal ciclo di studio.

Tra le esperienze svolte durante il percorso universitario, il rapporto si focalizza sullo studio all'estero, sulle esperienze di tirocinio curriculare e sul lavoro durante gli studi. Il 15% dei laureati ha svolto periodi di studio all'estero durante l'università, principalmente grazie ai programmi dell'Unione Europea come l'Erasmus. Il 65% ha svolto tirocini formativi curriculari o attività lavorative riconosciute dal corso di laurea, fattori che per l'università italiana costituiscono uno degli obiettivi strategici nell'ambito dell'intesa e della collaborazione tra università e sistema economico. Tali esperienze sono più diffuse nelle università emiliano-romagnole se confrontate con la situazione complessiva nazionale. Piuttosto alta, 69%, anche la quota di laureati che ha avuto esperienze lavorative durante il percorso universitario, solo in circa un quarto dei casi però coerenti con le discipline oggetto di studio.

I giudizi rilasciati dai neolaureati negli Atenei emiliano-romagnoli coinvolti nelle rilevazioni di AlmaLaurea indicano una generale soddisfazione per i diversi aspetti dell'esperienza di studio compiuta, sintetizzati da una soddisfazione complessiva per il corso di laurea pari al 93% (45% decisamente, 48% abbastanza soddisfatti). La percezione positiva dell'esperienza vissuta è rafforzata dall'alta percentuale di laureati che confermerebbero le scelte compiute in passato: i tre quarti si iscriverebbero allo stesso corso dello stesso Ateneo. In questo senso si ricorda che l'emergenza pandemica ha coinvolto solo una parte limitata dell'esperienza universitaria di coloro che si sono laureati nel 2020 e probabilmente per questo motivo non ha sostanzialmente intaccato le valutazioni rispetto all'anno precedente.

 

La seconda componente dello studio di AlmaLaurea è costituita dal Rapporto sulla Condizione occupazionale dei laureati, realizzato sulla base dell'indagine che ha coinvolto 655 mila laureati di 76 Atenei italiani. Questa analisi prende in considerazione i risultati raggiunti nel mercato del lavoro dai laureati nel 2019, 2017 e 2015, intervistati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Il quadro che emerge a livello nazionale ha più sfaccettature: nel corso del 2020 si evidenziano alcune criticità nelle opportunità di occupazione, in particolare per i neolaureati, mentre tra i laureati a cinque anni dal titolo, gli effetti della pandemia, relativamente agli indicatori analizzati, sembrano marginali.

I laureati di primo livello nell'anno 2019 negli atenei dell'Emilia-Romagna, contattati a un anno dal titolo, risultano in circa il 65% dei casi iscritti a un corso di laurea di secondo livello. Quasi quattro laureati di primo livello su dieci risultano occupati (compresi coloro che lavorano pur avendo proseguito gli studi). Sono considerati occupati coloro che dichiarano di svolgere una attività lavorativa, anche di formazione, purché retribuita. Tale quota è inferiore a quella rilevata nel 2019 sui laureati di primo livello nel 2018.

Nel 2020, sono occupati a un anno dalla laurea oltre sette laureati di secondo livello su dieci. Anche in questo caso il tasso di occupazione è diminuito rispetto a quanto rilevato nel 2019 sui laureati di secondo livello 2018.

Per quanto riguarda le persone che hanno ottenuto una laurea di secondo livello nel 2017, intervistati quindi a tre anni dal conseguimento del titolo, quasi nove su dieci risultano occupati. Il gruppo dei laureati di secondo livello nel 2015 risulta occupato in oltre il 90% dei casi a cinque anni dal titolo. Per quanto riguarda gli atenei dell'Emilia-Romagna, la quota di occupazione rilevata a tre e cinque anni dalla laurea è stabile confrontando la rilevazione 2020 con quella del 2019. In termini occupazionali, sembra quindi che i laureati a tre e cinque anni dal titolo, quindi per lo più già stabilmente entrati nel mercato del lavoro, non abbiano particolarmente risentito degli effetti della pandemia. Questo al contrario dei neolaureati, che si sono invece trovati ad affacciarsi al mercato del lavoro proprio nel momento in cui le opportunità occupazionali erano fortemente limitate dall'emergenza sanitaria da Covid-19.

I risultati presentati sono il frutto delle elaborazioni curate dalla Regione Emilia-Romagna, Ufficio di Statistica, sui dati del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea disponibili sul sito web dell'Ente di ricerca stesso, dove è possibile trovare i rapporti completi sul Profilo dei laureati e sulla Condizione occupazionale, le metodologie adottate e un applicativo per la consultazione dei dati.

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