Nel 2019, il 47% degli emiliano-romagnoli ha letto almeno un libro

Il valore medio nazionale è al 40%. Indagine Istat Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”.

Nel 2019, circa due milioni di emiliano-romagnoli hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Si tratta del 46,7% della popolazione di sei anni e più, percentuale sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente.

Solo il 16% dei lettori è un cosiddetto “lettore forte”, con almeno 12 libri letti nell'ultimo anno. Poco più di quattro lettori su dieci hanno invece letto non più di tre libri nell'anno (42%).

L'abitudine alla lettura in Emilia-Romagna è molto superiore alla media rilevata sul territorio nazionale, dove la percentuale dei lettori è del 40%. Anche la frequenza dei lettori forti è in Emilia-Romagna leggermente superiore a quella dell'intero Paese. Il maggior numero di lettori, in proporzione, si ha in Valle d'Aosta e in Trentino-Alto Adige con percentuali che superano la metà dell'intera popolazione di riferimento. Molto meno comune è invece l'abitudine alla lettura nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Calabria e Sicilia, dove solo un quarto della popolazione di almeno sei anni ha letto almeno un libro nell'ultimo anno (dati (csv1.66 KB) su foglio elettronico).

 I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico. Nel testo della news è descritto l'andamento del fenomeno.

Negli ultimi anni si è diffuso il consumo di prodotti editoriali digitali. In Emilia-Romagna ormai il 7% dei lettori legge solo ebook, libri online o ascolta audiolibri e il 14% fruisce di supporti sia digitali che tradizionali. Ma il libro cartaceo resiste: il 78% dei lettori emiliano-romagnoli legge solo libri cartacei. Rispetto alla media italiana, gli emiliano-romagnoli risultano più affezionati ai supporti tradizionali.

 Solo libri cartacei: 78,4%. Solo libri online / ebook: 7,2%. Libri cartacei e libri online / ebook: 14,2%.

I dati di dettaglio, disponibili solo a livello nazionale, confermano come la pratica della lettura sia molto più diffusa negli agglomerati delle aree metropolitana e nei centri di maggiori dimensioni, tra le persone con livello di istruzione più elevato e, per bambini e ragazzi, nelle famiglie in cui i genitori sono lettori. Le ragazze sono le lettrici più appassionate.

Istat ha anticipato, purtroppo solo a livello nazionale, alcune evidenze sulle abitudini di lettura durante la prima fase dell'emergenza indotta dalla pandemia da Coronavirus. Dal 5 al 21 aprile 2020 la lettura ha accompagnato le giornate di più di sei persone ultradiciottenni su dieci (63%) e più di quattro su dieci hanno dedicato a questa attività più tempo rispetto a una giornata pre-Covid.

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