Newsletter - Novembre 2022

La newsletter è curata dall'Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna.

Immagine di corredo

Copertina dell'infografica sul Rapporto 2022 dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere dell'Emilia-Romagna


Notizie dalla Regione

La violenza di genere in Emilia-Romagna nel 2021

In occasione del 25 novembre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Onu nel 1999, la Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il quinto rapporto (2022) dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Il documento si basa sull'elaborazione dei dati raccolti dall'Osservatorio, con il coordinamento dell'Ufficio di Statistica della Regione, a partire dalle indagini sui servizi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio regionale oltre che dai sistemi informativi dei servizi sociosanitari. Al 31 dicembre 2021 sono attivi in Emilia-Romagna 22 Centri antiviolenza e 49 Case rifugio. Nel 2021 sono state 4.934 le donne che hanno preso contatto con un Centro antiviolenza dell'Emilia-Romagna, e in 3.718 vi hanno affrontato un percorso di uscita dalla violenza. Nel triennio 2019-2021 sono state 1.670 le donne che hanno avuto almeno un accesso in un Pronto Soccorso del territorio emiliano-romagnolo conclusosi con diagnosi di violenza. Nel 2021 si registrano 1.667 chiamate valide e provenienti dall'Emilia-Romagna al numero verde 1522, il contatto promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità per sostenere e aiutare le vittime di violenza e stalking. Il 2022 si apre, nel primo trimestre, con 370 chiamate valide al 1522 provenienti dall'Emilia-Romagna, valore in calo rispetto al primo trimestre 2021, coerentemente con l'andamento a livello nazionale.


ICT, cittadini e imprese in Emilia-Romagna nel 2021

L'Emilia-Romagna è sempre più digitalizzata. La diffusione della banda larga e dell'accesso e utilizzo di Internet da parte di individui e famiglie si conferma in crescita e supera l'80%. I cittadini emiliano-romagnoli utilizzano regolarmente Internet (83%), a cui accedono prevalentemente tramite smartphone (modalità che si conferma quale fattore di traino per l'accesso al web). Quasi l'80% delle imprese emiliano-romagnole ha un sito web, il 60% acquista servizi di cloud computing e una quota seppure ancora molto contenuta di imprese (pari al 22%) vende i propri beni e/o servizi online. Tali risultati tendono a collocarsi al di sopra della media nazionale, ma non riescono ancora a eguagliare il dato europeo e le realtà europee considerate "simili" all'Emilia-Romagna. La pubblicazione, basata su dati Istat e Eurostat, è frutto della collaborazione tra Ufficio di Statistica e Coordinamento Agenda Digitale Emilia-Romagna della Regione Emilia-Romagna.


Demografia e impatto sul lavoro in Emilia-Romagna

Il 16 novembre si è tenuto l'evento Demografia e impatto sul lavoro e l'economia in Emilia-Romagna, organizzato dalla Direzione generale Conoscenza, ricerca, lavoro, imprese della Regione Emilia-Romagna. Si è discusso dei temi legati al mondo del lavoro, in particolare riflettendo sull'impatto dell'attuale evoluzione demografica sul sistema produttivo locale e sui percorsi lavorativi e di vita delle nuove generazioni. Nel corso dell'incontro è stata presentata la ricerca commissionata all'Istituto Cattaneo, che ha toccato anche i temi della fecondità, dell'immigrazione, della parità di genere, della famiglia, della partecipazione politica e associativa e dell'utilizzo dei media, tradizionali e nuovi. Disponibili il Rapporto integrale e i materiali presentati al convegno.



Notizie da Istat

Pubblicato l'elenco delle unità istituzionali delle Amministrazioni Pubbliche

Secondo il Sistema Europeo dei Conti (SEC 2010), il settore delle Amministrazioni Pubbliche (S.13) “è costituito dalle unità istituzionali che agiscono da produttori di beni e servizi non destinabili alla vendita, la cui produzione è destinata a consumi collettivi e individuali e sono finanziate da versamenti obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori, nonché dalle unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione del reddito della ricchezza del paese”. I criteri utilizzati per la classificazione delle unità nei settori istituzionali sono di natura statistico-economica e sono oggetto di continui confronti con le Autorità statistiche europee. L'elenco, predisposto da Istat, è anche alla base della compilazione dei conti economici nazionali e del conto economico consolidato delle Amministrazioni Pubbliche, che costituiscono il riferimento per il calcolo delle grandezze trasmesse dall'Istat alla Commissione Europea, in applicazione del Protocollo sulla procedura per i deficit eccessivi annesso al Trattato di Maastricht.


Benessere equo e sostenibile dei territori e Agenda 2030

È disponibile l'aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale. L'informazione territoriale sul benessere consente di comprendere meglio la distribuzione geografica delle aree che più contribuiscono a sostenere il Paese e quelle in maggiore ritardo, guardando oltre i valori regionali che possono invece mascherare differenze interne e specificità locali. La penalizzazione del Mezzogiorno e il dualismo nord-sud erano e restano chiavi di lettura appropriate per molte e importanti componenti del Bes. Non tutti gli indicatori, però, delineano polarizzazioni geografiche così nette. Questo aggiornamento consente anche di valutare l'entità dell'impatto della pandemia sui singoli territori e offre una prima lettura della diversa capacità/velocità di ripresa. Parallelamente è stato pubblicato il Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs), che presenta l'aggiornamento e l'analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell'Agenda 2030 per il nostro Paese, contribuendo alla realizzazione di questo progetto globale.


Avviato il 21 novembre il Censimento permanente imprese

La rilevazione coinvolge un campione di circa 280 mila imprese con almeno 3 addetti sull'intero territorio nazionale. Le imprese sono chiamate a compilare il questionario esclusivamente online, consentendo di ridurre il carico statistico sui rispondenti e diffondere informazioni tempestive; è prevista infatti una diffusione preliminare dei risultati a pochi mesi di distanza dalla chiusura della rilevazione. Lo scopo del Censimento è quello di aggiornare e incrementare il patrimonio informativo sulla struttura del sistema economico nazionale, favorendo allo stesso tempo l'affinamento della qualità dei registri statistici delle imprese. Tra le novità di questa edizione i quesiti dedicati all'individuazione delle filiere produttive e alle opportunità offerte dal PNRR (Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza).



Notizie dal territorio

Il credito in provincia di Modena, primo semestre 2022

Al 30 giugno 2022 in provincia di Modena sono stati erogati 22.163 milioni di prestiti bancari, pari al 15,9% di quelli erogati nell'intera Emilia-Romagna; il valore è in lieve aumento rispetto al 2021 (+1,4%). La maggioranza dei finanziamenti è rivolta alle imprese (59,8%) mentre la quota richiesta dalle famiglie è del 37,6%. Diminuisce ulteriormente la richiesta di credito da parte delle imprese (-0,4%), mentre aumenta il fabbisogno delle famiglie consumatrici (+6,1%). Le elaborazioni sono curate dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena su dati della Banca d'Italia.


I redditi dichiarati nel comune di Bologna, anno di imposta 2020

L'ammontare imponibile ai fini Irpef dichiarato dai bolognesi è passato da 7,781 miliardi di euro nel 2019 a 7,627 miliardi di euro nel 2020. In diminuzione anche il numero dei contribuenti (da 303.925 a 300.770). Nel 2020 il reddito medio ammonta a 25.357 euro lordi per contribuente, mentre il reddito mediano è pari a 19.952 euro. La metà dei contribuenti dichiara cifre inferiori ai 20.000 euro di imponibile, pur detenendo soltanto il 18% del totale dei redditi dichiarati. Se si alza la soglia a 30.000 euro, vi si trovano i tre quarti dei contribuenti. Solo il 3,5% dei cittadini ha dichiarato un importo superiore a 80.000 euro, ma detiene un quinto del totale dei redditi. Nel confronto con il 2002, il reddito mediano ha subito un complessivo aumento del 2,7%, ma l'incremento si rileva solo per le classi di età superiori (55-59 anni per le donne, 60-64 per gli uomini). I giovani e i giovanissimi di oggi risultano infatti decisamente più poveri dei loro coetanei del 2002. Ancora significativa, anche se in riduzione, la distanza tra i redditi di uomini e donne. Ancora molto forte il divario esistente a sfavore degli stranieri (reddito mediano di 10.560 euro contro i 21.673 euro degli italiani). Analisi curate dall'Ufficio di Statistica del Comune di Bologna.


Offerta e domanda culturale nelle città metropolitane

Lo studio prende in considerazione i temi dello spettacolo, dei musei e delle biblioteche, confrontando le 14 città metropolitane italiane. Nel corso del 2020 la SIAE ha rilevato nella città metropolitana di Bologna 26.118 spettacoli, registrando una diminuzione, rispetto all'anno precedente, del 66,4%, un valore in linea col calo medio nazionale, dove gli eventi sono diminuiti di quasi il 70%, a causa delle chiusure e delle restrizioni dovute alla pandemia. Più o meno la stessa dinamica si registra analizzando gli ingressi e le presenze. Anche nel caso dei visitatori ai musei (istituti statali di antichità e d'arte) il 2020 ha mostrato una forte contrazione per le limitazioni legate al Covid-19, più intensa a Bologna (-82,7%) rispetto al resto delle città metropolitane e alla media nazionale (-75,2%). Si conferma il primato della città metropolitana di Bologna nell'offerta di biblioteche: il valore è stabile a 32,4 biblioteche su 100 mila abitanti anche per il 2021, un valore di 11 punti più elevato rispetto alla media italiana. Analisi curate dal Servizio Studi e Statistica della Città metropolitana di Bologna su dati dello spettacolo di fonte SIAE, dei musei di fonte Istat e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle biblioteche di fonte Iccu - Anagrafe delle Biblioteche Italiane.



Abbiamo aggiornato

Dati provvisori mensili sulla domanda turistica fino a settembre 2022.



I prossimi appuntamenti

Festival della statistica e della demografia - 2, 3 e 4 dicembre

Pubblicato il programma di StatisticAll, il Festival della Statistica e della Demografia, promosso dalla Società Italiana di Statistica (SIS), dalla Società Statistica ‘Corrado Gini' e dall'Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Il titolo di questa edizione è: “Per un ritorno al futuro – Il debito demografico e la solidarietà intergenerazionale in una società longeva”. Gli eventi potranno essere seguiti in presenza, a Treviso, oppure online.


Lo spopolamento in Abruzzo - 14 dicembre

L'evento sarà dedicato all'analisi dello spopolamento dei comuni abruzzesi, in particolare di quelli montani, attraverso gli indicatori demografici territoriali, concentrandosi sulle possibili misure di contrasto al fenomeno. Il workshop, accessibile anche online, si inserisce nell'ambito delle attività previste dal Protocollo d'Intesa tra Istat, Regioni e Province Autonome, Anci e UPI.


Agenda completa




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ultima modifica 2023-05-05T13:29:16+02:00
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