Nel 2019 in Emilia-Romagna il 12,8% degli occupati è di cittadinanza straniera

Il tasso di occupazione degli stranieri è inferiore a quello degli italiani di otto punti percentuali. Analisi su dati Istat e SILRER.

Nel 2019 risultano occupate 259 mila persone di cittadinanza non italiana, che rappresentano il 12,8% dell'occupazione complessiva.

Il tasso di occupazione è inferiore a quello degli italiani di otto punti percentuali (il 63,4% rispetto al 71,6%). Tale differenza è da imputare quasi totalmente alla componente femminile.

L'occupazione straniera è mediamente più giovane rispetto a quella italiana, con un livello di istruzione più basso e concentrata in alcuni settori (soprattutto nel lavoro domestico, nelle costruzioni, nella logistica, nell'agricoltura e nell'industria alimentare).

Nonostante la forte partecipazione attiva al mercato del lavoro, gli stranieri registrano un tasso di disoccupazione quasi tre volte superiore a quello degli italiani, il 12,7% rispetto al 4,4%. Questo rapporto è più o meno simile se letto in ottica di genere. In termini assoluti ci sono 38 mila disoccupati stranieri; le donne sono più della metà di questi, il 56%.

Nel 2019 sono stati registrati dai Centri per l'Impiego dell'Emilia-Romagna oltre 326 mila atti di assunzione riferibili a cittadini stranieri, 189 mila uomini e 137 mila donne (42%).

Le nazionalità più rappresentate sono la rumena, l'albanese e la marocchina. Queste incidono per oltre il 40% sul totale delle assunzioni straniere. Per i maschi le prime tre nazionalità sono la rumena, la marocchina e la pachistana, mentre per le femmine si rilevano la rumena, l'albanese e l'ucraina. 

Ulteriori analisi sono disponibili nel rapporto Cittadini stranieri e mercato del lavoro in Emilia-Romagna nel 2019 (pdf540.44 KB).

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