Di politica si parla sempre meno

In Emilia-Romagna si parla di politica meno che nel resto del paese. Dati Istat 2012-2017

Negli ultimi anni si è rafforzata la tendenza – già osservata a partire dall’anno elettorale 2013 – a parlare sempre meno frequentemente di politica. Questo calo di interesse per la politica è risultato ancor più marcato in Emilia-Romagna: la percentuale di italiani che ne parla almeno una volta alla settimana è scesa infatti dal 40,1% del 2012 (anno precedente alle elezioni politiche, così come il 2017) al 33,4% del 2017, mentre tra gli emiliano-romagnoli tale percentuale è scesa dal 43,3% al 33,6% nello stesso periodo. 

Persone di 14 anni e più che parlano di politica almeno una volta alla settimana. Italia e Emilia-Romagna – Anni dal 2007 al 2017 (per 100 persone)

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Il calo è particolarmente pronunciato tra le giovani generazioni: tra gli italiani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni, in particolare, la percentuale di chi ne parla almeno una volta alla settimana è scesa dal 35,5% del 2012 al 27,8% del 2017; nello stesso periodo, tale percentuale è scesa in Emilia-Romagna dal 40,2% al 28,1%.

Nell’ambito regionale, la flessione è ancor più marcata se si considera il dato per livello di istruzione e per condizione professionale: tra i laureati, in particolare, la percentuale di coloro che parlano di politica almeno una volta alla settimana è precipitata dal 64,6% del 2012 al 46% del 2017, un livello ampiamente inferiore a quello nazionale pari al 52,6%. Nello stesso periodo, la percentuale è scesa tra gli occupati dal 50,4% al 38,4% (anche in questo caso si tratta di un livello inferiore a quello nazionale, che è pari al 39,9%), ed in particolare tra coloro che ricoprono una posizione “apicale” (dirigenti, direttivi, imprenditori e liberi professionisti): dal 68,8% al 51,4%.

Persone di 14 anni e più che parlano di politica almeno una volta alla settimana, per posizione e condizione professionale o non professionale. Emilia-Romagna – Anni 2012 e 2017 (per 100 persone)

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*   = dirigenti, direttivi, quadri, imprenditori e liberi professionisti

** = compresi esecutivi, apprendisti e lavoratori a domicilio

^   = lavoratori in proprio, compresi soci di cooperativa, coadiuvanti, co.co.co e prestatori d’opera occasionale

°   = compresi gli inabili al lavoro e coloro che si trovano in altra condizione non professionale

 

Il calo di interesse per la politica visto sin qui è confermato anche da una lieve flessione delle altre modalità di partecipazione sondate dalla indagine Multiscopo, almeno per ciò che riguarda la politica in senso stretto. In Emilia-Romagna, la percentuale di coloro che hanno seguito un comizio, ad esempio, è scesa dal un livello medio pari al 4,6% nel periodo 2007-12 ad un livello pari al 3,4% nel periodo 2014-17. Nei due periodi, le rispettive percentuali di coloro che hanno partecipato a cortei sono passate dal 4,7% al 3,3%, mentre coloro che hanno versato soldi a partiti politici sono passati dal 4,3% del periodo 2012-2014 (percentuale su livelli analoghi nei cinque anni precedenti) al 2,2% del periodo 2015-2017. Ancor più marcato il calo di coloro che hanno seguito dibattiti politici: dal 30,2% del 2007 al 23,1% del 2012 fino al 16,8% del 2017. 

In controtendenza, invece, è lo svolgimento delle attività gratuite svolte per conto di associazioni di volontariato, che nel 2017 ha coinvolto il 13,2% degli emiliano-romagnoli a fronte dell’11% del 2012. Stazionaria, invece, l’analoga percentuale a livello nazionale nel periodo considerato, attorno al 10%.

Il calo di interesse verso la politica in Emilia-Romagna è attestato, infine, anche dalla statistica sul numero di azioni di partecipazione politica compiute: coloro che non ne hanno compiuta alcuna (tra quelle elencate) sono passati dal 50,6% del 2007 al 58,6% del 2012 ed al 62,5% del 2017; per contro, coloro che ne hanno compiuta almeno una sono scesi dal 46% del 2007 al 36,9% del 2012 ed al 35,2% del 2017.

 

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