Si rafforza l’economia dell’area colpita dal terremoto del 2012
Sono passati sette anni dal sisma che colpì l’Emilia-Romagna.
Il terremoto ha interessato 55 comuni e quattro capoluoghi (Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia), provocando 28 morti, 300 feriti, quasi 50.000 persone sfollate e danni pari a 13,2 miliardi di euro.
I numeri della ricostruzione
Sono oltre 15.000 le famiglie rientrate attualmente nelle proprie abitazioni, rese di nuovo agibili, il 90% di quelle costrette a lasciare le proprie case. Altri 1.353 nuclei familiari usufruiscono di sostegno economico nel passaggio di rientro nelle loro abitazioni e nessuno risiede più in moduli abitativi provvisori.
Sette anni dopo le scosse, la ricostruzione economica conta quasi 5.000 attività economiche e commerciali ripristinate, dai negozi alle botteghe artigiane collegate alle abitazioni. Ad oggi, nell’area colpita ci sono 115mila imprese attive, che danno occupazione a oltre 450 mila lavoratori. Si tratta di un incremento di occupazione pari al 5,1%, rispetto al periodo precedente il terremoto, in linea con il +5,6% regionale.
Sul fronte economico, sono state stanziate risorse ingenti; per esempio, importante è lo stanziamento di un milione di contributo al Tecnopolo di Mirandola per rendere pienamente operativo il ‘Biomedical Village’, impresa dedicata alla filiera biomedicale. E’ un progetto che si colloca nel piano di sviluppo dell’area mirandolese, la più colpita dal sisma del 2012.
La ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali (municipi, teatri, strutture di bonifica, ospedali, edifici a uso pubblico e storici ed edifici religiosi) si estende a 1.227 progetti per 1,1 miliardi di euro.