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Introduzione

L'Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna ha predisposto uno studio della potenziale fragilità a livello comunale, derivante dalla sintesi di indicatori demografici, sociali ed economici. L'obiettivo è quello di fornire elementi conoscitivi per sviluppare policy che, pur perseguendo soluzioni di sistema, tengano conto delle differenze territoriali interne alla regione Emilia-Romagna e del diverso impatto che gli interventi possono avere sui territori e sulle persone che li vivono.

Gli indicatori statistici utilizzati si riferiscono a condizioni che concorrono potenzialmente a indebolire la coesione sociale e il benessere delle persone: andamento e invecchiamento della popolazione per l'ambito demografico; reti e relazioni per l'ambito sociale; reddito e abitazioni per l'ambito economico.

Per ciascuno dei tre ambiti considerati è definito un indice sintetico costruito aggregando un insieme più o meno ampio di indicatori elementari, attraverso il metodo AMPI. È poi costruito un indice sintetico complessivo di potenziale fragilità ottenuto come media aritmetica ponderata dei tre indici di ambito, attribuendo un peso leggermente superiore all'ambito sociale.

Gli indicatori sintetici, di ambito e complessivo, sono rappresentati su mappe (in quintili) in cui la colorazione più accesa individua i comuni soggetti a maggior fragilità. Il report completo riporta anche le mappe degli indicatori elementari selezionati nello studio.

Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

L'indice complessivo di potenziale fragilità aumenta all'aumentare della distanza dalla fascia centrale della Via Emilia. I comuni più periferici rispetto al cuore dell'Emilia centrale hanno generalmente una condizione di maggiore potenziale fragilità. Le città maggiori non sono necessariamente quelle con la condizione migliore.

La dimensione demografica vede il potenziale di fragilità alto o medio-alto concentrato in alcune aree specifiche: la fascia appenninica, un'ampia area del ferrarese che si estende anche alla pianura di Ravenna e i comuni a ridosso del Po soprattutto delle province di Piacenza e Parma.

Per quanto riguarda la dimensione sociale emerge un potenziale di fragilità alto o medio-alto soprattutto nei comuni delle province di Piacenza e Parma; più in generale sono maggiormente interessati i comuni della fascia appenninica e i comuni di pianura a nord. Nell'Emilia centrale risalta la maggiore potenziale fragilità sociale dei comuni capoluogo rispetto ai comuni di cintura.

La dimensione economica evidenzia una maggiore fragilità potenziale nelle province più occidentali (Piacenza e in parte Parma, sempre soprattutto in area montana), nell'Appennino modenese, nel basso ferrarese e nelle province romagnole, in particolare dalla costa riminese all'Appennino ravennate. Risulta meno interessata l'Emilia centrale in cui spicca soprattutto la fragilità medio-alta del capoluogo di regione.

Dal punto di vista metodologico, il periodo di riferimento degli indicatori elementari alla base dello studio, e che concorrono agli indicatori sintetici presentati, dipende dalla disponibilità delle fonti. I dati demografici, utilizzati negli ambiti demografico e sociale, sono aggiornati al 31 dicembre 2020 (fonte: Istat e Regione Emilia-Romagna). Quelli relativi ai redditi all'anno d'imposta 2019, dichiarazione 2020 (fonte: Ministero dell'Economia e delle Finanze). Alcune variabili sono calcolate sulla base dei dati dei Censimenti Istat: del 2011 per la percentuale di abitazioni occupate in affitto; del 2020 per la percentuale di laureati e la popolazione residente. I dati demografici di fonte Istat sono aggiornati alla diffusione del 9 dicembre 2021 relativa alla popolazione residente al 31 dicembre 2020 e al bilancio demografico 2020.

Lo studio della fragilità potenziale prende spunto dalle esperienze condotte annualmente dal Comune di Bologna (dal 2017) e successivamente dalla Città Metropolitana di Bologna (dal 2018).
La prima analisi della Regione Emilia-Romagna è stata svolta nel 2019. Nella corrente edizione, 2021, lo studio è stato fortemente integrato con l'analoga analisi svolta nello stesso periodo dalla Città Metropolitana di Bologna sui comuni del territorio di riferimento. L'attività è concordata nell'ambito del Comitato regionale di statistica (coordinamento del Sistema statistico regionale) ed è inserita nel Programma statistico regionale 2020-2022 come Studio progettuale.

Gli approfondimenti sulle fonti e sulle metodologie adottate, nonché le mappe comunali su tutti gli indicatori elementari utilizzati, sono disponibili nel report completo (PDF - 2.0 MB).

Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56

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