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Introduzione

Nel 2020, in Emilia-Romagna, le famiglie che vivono in condizioni di povertà relativa sono 107 mila e rappresentano il 5,3% del totale delle famiglie residenti in regione, a fronte del 6,5% del Nord e del 10,1% registrato in Italia. Nell'anno in cui è esplosa la pandemia, torna a crescere l'incidenza di povertà assoluta in Italia, in modo più accentuato per le famiglie residenti al Nord.

È quanto emerge dal comunicato Istat sulla povertà in Italia, diffuso il 16 giugno 2021, in cui sono riportate le stime della povertà prodotte dall'Istituto nazionale in via ufficiale in Italia e basate sulla spesa media per consumi delle famiglie. Per una analisi della spesa familiare per consumi in Emilia-Romagna e in Italia, si rimanda al Report La spesa per i consumi delle famiglie in Emilia-Romagna. Anno 2020.

A livello territoriale, nel 2020 l'Emilia-Romagna è tra le regioni italiane con i più bassi livelli di incidenza di povertà relativa, dopo il Trentino-Alto Adige (4,3%). Valori significativamente inferiori alla media nazionale si osservano in tutte le regioni del Nord, mentre in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno la povertà è sistematicamente più diffusa rispetto al resto del Paese.

I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico. Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

I dati sulla povertà relativa per regione sono disponibili su foglio elettronico (CSV - 1 KB).

Tenuto conto dell'errore di campionamento, l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie emiliano-romagnole non può ritenersi significativamente diversa dal valore registrato nel 2019 (4,2%). Sostanzialmente stabile è anche la stima per il complesso delle regioni del Nord e del Centro. Sull'intero territorio nazionale, al contrario, si registra una riduzione significativa di 1,3 punti percentuali, conseguente al calo della incidenza di povertà relativa delle regioni del Mezzogiorno (-2,8 punti percentuali).

La dinamica rilevata in Italia è tipica dei contesti di forte crisi economica e riconducibile, da un lato, alla marcata riduzione della soglia di povertà (passata dai 1.095 del 2019 ai 1.002 euro del 2020), conseguente al forte calo della spesa per consumi delle famiglie italiane (-9%), e, dall'altro, al fatto che i consumi delle famiglie meno abbienti, già molto ridotti, sono difficilmente comprimibili. Pertanto, alcune di queste sono potute uscire dalla condizione di povertà relativa per il solo effetto dell'abbassamento della soglia, sebbene la loro situazione economica non sia di fatto mutata.

Dinamiche opposte a quelle della povertà relativa si riscontrano, nel 2020, sul territorio italiano, in termini di povertà assoluta, condizione che dipende dalla (in)capacità delle famiglie di acquistare quei beni e servizi considerati essenziali per vivere una vita dignitosa.

L'incidenza di povertà assoluta in Italia è passata dal 6,4% del 2019 al 7,7% del 2020, principalmente per effetto dell'incremento riscontrato nel Nord (che passa da 5,8% a 7,6%) e del Sud d'Italia (da 8,5% a 9,9%). In termini di individui, i “nuovi poveri” in Italia sono più di un milione, di cui circa 700 mila residenti nelle regioni del Nord.

Di segno opposto la variazione della intensità di povertà assoluta, una misura del gap tra la spesa delle famiglie povere e la soglia di povertà. In Italia passa dal 20,3% al 18,7% e si riduce in tutte le ripartizioni geografiche, in misura maggiore nel Nord e nel Centro (-2%) rispetto al Mezzogiorno (-0,9%). Tale dinamica è frutto anche delle misure emergenziali messe in campo a sostegno dei redditi cittadini, che hanno permesso alle famiglie più indigenti di mantenere livelli di consumo non troppo distanti dalla soglia di povertà.

Ulteriori analisi soni disponibili sul Report La povertà in Emilia-Romagna. Statistiche basate sulla spesa per consumi delle famiglie. Anno 2020 (PDF - 469.9 KB).

Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56

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