Introduzione
Ad aprile 2020 e nei mesi di dicembre 2020 e gennaio 2021, Istat ha condotto l'indagine Diario degli italiani al tempo del Covid-19 (prima e seconda ondata). L'obiettivo era quello di comprendere come il diffondersi della pandemia connessa alla diffusione del Covid-19 stesse cambiando le nostre abitudini di vita e di documentare come le persone avessero organizzato la loro vita quotidiana a seguito dell'emergenza sanitaria, i mutamenti intervenuti a fronte del perdurare dell'epidemia e le difficoltà incontrate. Tale indagine si colloca tra le iniziative specifiche messe in campo da Istat per raccogliere e mettere a disposizione una serie di informazioni utili all'analisi dei principali effetti della crisi sanitaria sull'economia e sulla società.
I dati raccolti, disponibili solo a livello nazionale e non per regione, hanno fatto emergere come durante il primo lockdown la lettura di libri, quotidiani e riviste ha accompagnato le giornate di oltre sei persone su dieci (62,6%). In particolare la lettura di libri è stato un rifugio per molti, interessando in un giorno medio settimanale il 26,9% della popolazione di 18 anni e più (con maggiore diffusione tra le donne e nelle giovani età). Durante la seconda fase più critica della pandemia (dicembre 2020/gennaio 2021), l'abitudine alla lettura di libri si è invece attenuata rispetto ad aprile 2020.
Analogamente, l'indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana che Istat conduce annualmente e che produce anche dati a livello regionale, ha registrato, nel 2020, sull'intero territorio italiano, un aumento, seppur leggero, della quota dei lettori rispetto all'anno precedente. Le persone di sei anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l'intervista, nel 2020 sono il 41,4%, contro il 40,0% del 2019.
In Emilia-Romagna, nel 2020, oltre due milioni di persone hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Si tratta del 47,4% della popolazione di sei anni e più, percentuale sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente (46,7%). Circa 365 mila emiliano-romagnoli sono considerati “lettori forti”, con almeno 12 libri letti nell'ultimo anno (il 18,2% dei lettori totali in Emilia-Romagna). Quattro lettori su dieci hanno invece letto non più di tre libri nell'anno.
L'abitudine alla lettura in Emilia-Romagna si conferma pertanto superiore alla media nazionale, di 6 punti percentuali. Anche la frequenza dei lettori forti in Emilia-Romagna è maggiore rispetto a quella registrata nell'intero Paese (15,2%).
Il maggior numero di lettori, in proporzione, si rileva in Trentino-Alto Adige e in Friuli Venezia-Giulia, con quote superiori alla metà dei residenti di almeno sei anni. Molto meno comune è invece l'abitudine alla lettura nelle regioni del Sud Italia, in particolare in Calabria, dove solo meno di un quarto dei residenti ha letto almeno un libro, e in Campania, in Basilica e in Sicilia dove la quota di lettori è inferiore al 30% (tavola Abitudini di lettura per motivi non strettamente scolastici o professionali nel 2020 per regione (CSV - 1.6 KB)).
Da diversi anni oramai si assiste alla diffusione di prodotti editoriali digitali, quali e-book, libri online, audiolibri, che si affiancano al libro tradizionale nella vita degli italiani.
In Emilia-Romagna oltre un quarto dei lettori fruisce dei libri tramite dispositivi digitali. Nel dettaglio, il 9,2% dei lettori accede ai libri esclusivamente attraverso le nuove tecnologie, cui si aggiunge un 16,3% che mostra un utilizzo combinato di libri in formato cartaceo e digitale.
Questo testimonia comunque il persistere di “abitudini forti” tra i lettori, che si polarizzano ancora prevalentemente sull'utilizzo esclusivo del cartaceo: il 74,0% dei lettori emiliano-romagnoli legge infatti solo libri cartacei. Percentuali molto simili si registrano sull'intero territorio italiano.
I dati di dettaglio, disponibili solo a livello nazionale, confermano come la pratica della lettura sia molto più diffusa negli agglomerati delle aree metropolitane e nei centri abitati di maggiori dimensioni, tra le persone con livello di istruzione più elevato e, per bambini e ragazzi, nelle famiglie in cui i genitori sono lettori. Si rinsalda inoltre la maggiore propensione alla lettura da parte delle donne, che soprattutto nelle età tra gli 11 e i 24 anni rappresentano il pubblico dei libri più appassionato.
Altri contenuti utili
Produzione e lettura di libri in Italia - Comunicato Istat
Fase 1: le giornate in casa durante il lockdown - Comunicato Istat
Diario della giornata e attività ai tempi del coronavirus - Informazioni sulla rilevazione Istat
Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56