Introduzione
Nel 2021, in Emilia-Romagna, così come nel resto del Paese, l'occupazione torna a crescere dopo la forte contrazione provocata nel 2020 dagli effetti dell'emergenza sanitaria globale e dalle misure per il contenimento della pandemia. Le difficoltà del mercato del lavoro nel 2020 si erano infatti concretizzate in una diminuzione dell'occupazione molto consistente (-60 mila occupati rispetto al 2019, -3,0%), abbinata a una crescita contenuta, almeno in valori assoluti, della disoccupazione (+4 mila disoccupati, +3,5%) e a un forte aumento del numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+57 mila unità, +8,0%).
Il 2021 si è aperto con una ulteriore brusca contrazione del numero degli occupati nel primo trimestre, compensata però dalla decisa ripresa del secondo trimestre che si è consolidata nella seconda parte dell'anno. La risultante media annua 2021 è la sintesi di tali dinamiche trimestrali, concluse con un aumento dell'occupazione di 12 mila unità rispetto al 2020 (+0,6%). Nonostante i segnali incoraggianti dell'ultimo anno, non è stato di conseguenza recuperato il livello occupazionale prepandemia. A tale andamento dell'occupazione si accompagna una sensibile riduzione dei disoccupati, 9 mila in meno rispetto al 2020 (-7,3%), mentre, sempre sul 2020, rimane sostanzialmente stabile il numero degli inattivi.
A livello nazionale, nel 2021, le dinamiche sono in parte differenti: a un incremento dell'occupazione di intensità paragonabile a quello dell'Emilia-Romagna (+0,8%) si associa invece un aumento della disoccupazione (+2,9%) e un rilevante calo degli inattivi di 15-64 anni (-3,3%).
In conseguenza di tali risultanze, in Emilia-Romagna, si stima siano occupate, nel 2021, un milione e 978 mila persone, un milione e 98 mila maschi e 881 mila femmine (il 44,5% del totale degli occupati). Le persone in cerca di occupazione sono 114 mila, di cui 45 mila maschi e 68 mila femmine (60,2%).
In Emilia-Romagna, nel 2021, il tasso di occupazione sale al 68,5%, +0,3 punti percentuali in un anno, recuperando solo una minima parte del calo registrato nel 2020 (-2,2 punti rispetto al 2019). Per i maschi il tasso di occupazione è pari al 75,3%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto al 2020, in diminuzione di 1,3 punti percentuali rispetto al 2019. Per le femmine il tasso si attesta al 61,6%, con un aumento di solo 0,1 punti percentuali rispetto al 2020 e in diminuzione di 2,5 punti percentuali rispetto al 2019. Si è ampliata di conseguenza la forbice di genere a svantaggio delle donne, sia nel momento di crisi del mercato del lavoro, sia nella fase di ripresa.
Le medesime conclusioni si possono trarre anche dall'andamento degli ultimi due anni del tasso di disoccupazione. Per i maschi questo è pari al 4,0%, inferiore di un punto percentuale rispetto al 2020 e di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019. Per le femmine il tasso di disoccupazione aumenta dal 6,6% del 2019, al 7,0% del 2020 fino a raggiungere il 7,2% del 2021. La contrazione del numero delle persone in cerca di occupazione nel 2021 è infatti da ascrivere alla sola componente maschile. Il tasso di disoccupazione generale è al 5,5%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al 2020 e di 0,1 punti percentuali rispetto al 2019.
Nel 2021, a livello nazionale il tasso di occupazione sale al 58,2% (+0,8 punti percentuali rispetto al 2020). In crescita però anche il tasso di disoccupazione, che raggiunge il 9,5% (+0,2 punti percentuali) (tavola Principali statistiche sul mercato del lavoro, per sesso, Emilia-Romagna e Italia, dal 2018 al 2021 (CSV - 2.1 KB)).
Nel 2021, gli interventi di sostegno all'occupazione decretati dal Governo per attenuare gli effetti della diffusione del Covid-19 sull'occupazione si sono sensibilmente contratti rispetto all'anno precedente, sia in Emilia-Romagna sia a livello nazionale. I dati di fonte INPS mostrano come il ricorso agli ammortizzatori sociali si sia ridotto per tutte le tipologie di intervento, Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, Straordinaria, in Deroga e Fondi di Solidarietà. Nel complesso, in Emilia-Romagna, nel corso del 2021, sono state autorizzate quasi 212 milioni di ore, circa la metà di quelle autorizzate nel 2020. Tale valore è ancora ampiamente superiore a quello registrato nel 2019 (quasi 20 milioni di ore). A partire dal mese di aprile 2020 le imprese hanno potuto effettuare richieste di Cassa Integrazione Guadagni (limitatamente a quella ordinaria e a quella in deroga) e di Fondi di Solidarietà con una specifica causale legata all'emergenza sanitaria Covid-19. Anche nel 2021, la quota preponderante delle ore autorizzate fa riferimento proprio a questa causale (96%) (tavola Ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni e Fondi di Solidarietà, Emilia-Romagna e Italia, dal 2018 al 2021 (CSV - 1.2 KB)).
Ulteriori approfondimenti sono disponibili sul report (PDF - 217.6 KB).
Rilevazione Istat sulle forze di lavoro: stime e ricostruzione delle serie storiche definitive
Nel corso del 2021, la Rilevazione Istat sulle forze di lavoro ha subìto due cambiamenti importanti.
L'entrata in vigore, dal primo gennaio, del Regolamento europeo (UE) 2019/1700 ha comportato modifiche definitorie (in particolare le definizioni di famiglia e di occupato) e di questionario, al fine di migliorare il grado di armonizzazione delle statistiche prodotte dai diversi Paesi dell'Unione Europea.
Sono state inoltre introdotte le nuove stime della popolazione di individui e famiglie desunte dal Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, che hanno l'obiettivo di migliorare la qualità delle statistiche demografiche in termini di consistenza, composizione strutturale e ammontare degli eventi osservati, anche al fine di garantire che i risultati delle indagini campionarie siano rappresentativi della popolazione residente.
I dati diffusi nel comunicato Istat dell'11 marzo 2022 rendono definitive le stime e la ricostruzione delle serie storiche dei principali indicatori. Le nuove stime, oltre a recepire i cambiamenti richiesti dal nuovo regolamento europeo, integrano anche il passaggio alla nuova popolazione. I confronti temporali possono pertanto essere effettuati esclusivamente con i dati in serie storica diffusi a partire da quella data e non con quelli diffusi in precedenza.
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Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56