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Introduzione

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, che si celebra ogni 22 marzo, Istat ha pubblicato una serie di dati sulla gestione di questa risorsa, sulla soddisfazione dei cittadini per i servizi idrici erogati e più in generale sui temi della sostenibilità ambientale.

L'acqua, la salvaguardia delle risorse idriche e la gestione efficiente dei servizi correlati sono elementi fondamentali per la sostenibilità ambientale, il benessere dei cittadini e la crescita economica. D'altra parte i cambiamenti climatici, il drastico calo delle precipitazioni e l'inquinamento hanno accresciuto la pressione sui bacini idrici e sulle infrastrutture mentre la domanda di acqua si è intensificata in relazione ai processi di urbanizzazione e allo sviluppo economico.

Pertanto, tra gli obiettivi di policy a diversi livelli di governo trovano sempre più spazio i temi sopracitati. Per esempio tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU (Sustainable Development Goals, SDGs) definiti dall'Agenda 2030, il Goal 6 è “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico sanitarie” e il Goal 14 è “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”; a questi si aggiunge il Goal 13 “Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze”. Questi temi rientrano parallelamente negli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Nel 2022, in Emilia-Romagna il 91,0% delle famiglie si dichiara soddisfatto del servizio idrico fornito. Tale livello di soddisfazione è analogo alla media del Nord Italia e superiore a quello rilevato a livello nazionale (86,0%). In particolare è apprezzata l'assenza di interruzioni della fornitura dell'acqua, mentre il 21,1% delle famiglie emiliano-romagnole si dichiara non soddisfatto dell'odore, del sapore e della limpidezza dell'acqua erogata. Coerentemente, rimane abbastanza alta la quota di famiglie che non si fidano a bere l'acqua di rubinetto, 25,7% in Emilia-Romagna. Nell'intero Paese la stessa percentuale è del 29,4%. Tali percentuali sono in aumento rispetto al 2021.

Nel 2022, in Emilia-Romagna, l'88,3% delle persone di almeno 11 anni consuma almeno mezzo litro di acqua minerale al giorno. Si tratta del valore più alto registrato nelle regioni del Nord. In Italia il consumo di acqua minerale è mediamente inferiore, pari all'82,2%, e comunque in costante crescita negli ultimi dieci anni.

Il contesto è quello che indica il 2021 come uno degli anni meno piovosi dell'ultimo decennio a livello di comuni capoluogo di regione e di città metropolitana. Tra questi, Bologna è la città con meno precipitazioni (solo 449 mm nel 2021) e con la più elevata diminuzione rispetto al decennio 2005-2016 (311 mm in meno, -40,9%). L'anomalia del 2021 risulta evidente anche se confrontata con il valore climatico del trentennio 1971-2010 (Normale Climatologica CLINO), -306 mm.

Una delle conseguenze è l'aumento, nel 2022, delle persone che indicano i cambiamenti climatici e l'effetto serra tra i problemi ambientali più preoccupanti. Tale accresciuta sensibilità per tali allarmi ambientali si osserva in Emilia-Romagna ma è soprattutto evidente a livello nazionale. Gli emiliano-romagnoli con almeno 14 anni che considerano questi eventi preoccupanti sono il 69,8%, valore appena inferiore a quello medio nazionale (71,0%). L'inquinamento di fiumi e mari viene indicato dal 37,6% degli emiliano-romagnoli e dal 38,1% degli italiani.

Contenuti utili

Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56

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