Introduzione
Il rapporto dell'Osservatorio e le fonti utilizzate
In occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la Regione Emilia-Romagna ha presentato il Rapporto dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere.
Il documento, alla sua ottava edizione, segue la struttura del Piano regionale contro la violenza di genere (approvato con deliberazione dell'Assemblea Legislativa n. 54 del 13 ottobre 2021). È suddiviso in tre capitoli che coincidono con le aree di intervento della governance, della prevenzione e della protezione, richiamando gli assi di intervento a contrasto della violenza di genere previsti dalla Convenzione di Istanbul.
Il Rapporto ha come filo conduttore l'analisi dei dati raccolti dall'Osservatorio, con il coordinamento dell'Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna. Le informazioni derivano da un sistema integrato di rilevazioni: il monitoraggio regionale su Centri antiviolenza, Case rifugio e Centri per uomini autori di violenza, affiancato dalla rilevazione nazionale sulle chiamate al numero verde antiviolenza e stalking, condotta da Istat e Dipartimento Pari Opportunità, e dai sistemi informativi sociosanitari sugli accessi ai Pronto Soccorso.
Quasi 3.700 le chiamate al numero verde antiviolenza provenienti dall'Emilia-Romagna
Il 1522 è il numero di pubblica utilità attivo a livello nazionale e promosso e gestito dal Dipartimento per le Pari opportunità (Presidenza del Consiglio dei Ministri) per sostenere e aiutare le vittime di violenza e stalking: è gratuito, attivo 24 ore, garantisce l'anonimato e fornisce supporto in nove diverse lingue oltre all'italiano.
Nel 2024 le chiamate al 1522 provenienti dall'Emilia-Romagna sono 3.674, in crescita del 19% rispetto al 2023. L'andamento dei dati trimestrali, e ancora di più quelli settimanali, rivela punte di utilizzo del servizio fortemente influenzate dalle campagne di sensibilizzazione (per esempio regolarmente nel quarto trimestre dell'anno in occasione proprio della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne) e da eventi mediatici di cronaca che scuotono l'opinione pubblica (l'omicidio di Giulia Cecchettin nel 2023, in primis).
Un ulteriore picco di fruizione del servizio era stato rilevato nel secondo trimestre 2020, periodo del primo e più stringente lockdown causato della fase emergente e più intensa della pandemia da Covid-19.
Se la dinamica discontinua descritta in precedenza è relativa al complesso delle chiamate, quelle provenienti dalle vittime dirette di violenza si distribuiscono invece in maniera più uniforme nel corso dell'anno, mostrando, per queste, un utilizzo costante del servizio, anche al di là dei picchi connessi a eventi di cronaca o a contesti sociali particolari. Le chiamate da parte delle vittime nel 2024 sono 1.208, con un aumento decisamente più marcato rispetto a quelle complessive (+40% contro +19% rispettivamente) (tavola Chiamate al numero verde 1522 provenienti dall'Emilia-Romagna. Dati trimestrali dal 2018 al 2024 (CSV - 1,4 KB)).
Quasi sei chiamate su dieci vengono trasferite ai servizi territoriali competenti; di queste un quarto è connesso a situazioni valutate come emergenziali e di conseguenza trasferite ai numeri 112, 113 e 118.

In aumento gli accessi al Pronto Soccorso da parte di donne vittime di violenza
Dal monitoraggio sugli accessi ai Pronto Soccorso del territorio emiliano-romagnolo emerge che nel triennio 2022-2024 le donne che hanno avuto almeno un accesso concluso con diagnosi di violenza sono state 2.424, per un totale di 2.631 accessi. Il dato sugli accessi riferito al triennio 2021-2023 si fermava a 2.094. In aggiunta, le donne che hanno avuto un accesso con diagnosi di violenza continuano a presentare un numero di accessi pro capite doppio rispetto alla popolazione femminile complessiva. Permane inoltre una sovra rappresentazione delle donne di cittadinanza non italiana. Si conferma anche la correlazione relativa all'età: gli accessi per causa violenta sono maggiormente concentrati tra ragazze e adulte, mentre la distribuzione degli accessi per qualsivoglia diagnosi evidenzia un maggior peso delle donne sopra i 64 anni.
Dall'analisi dei codici di urgenza assegnati alle donne al Pronto Soccorso è possibile riconoscere due componenti. La prima riguarda la valutazione del livello di complessità e criticità del trattamento: le vittime di violenza hanno diagnosi mediamente più gravi rispetto alla restante quota degli accessi. In secondo luogo, per le donne vittime di violenza, si evidenzia una apparente sovrastima della gravità del codice in ingresso se confrontata con quella di uscita. Tale pratica, agita consapevolmente in fase di triage, è finalizzata a diminuire la probabilità di abbandono del Pronto Soccorso, grazie a una presa in carico e una valutazione medica più rapide. A conferma, la quota di allontanamenti dal Pronto Soccorso prima o durante la visita, e quindi la non attribuzione del codice in uscita, per gli accessi con diagnosi di violenza è pari allo 0,8% a fronte del 6% che si riscontra tra gli accessi complessivi di donne (tavola Accessi di donne ai Pronto Soccorso dell'Emilia-Romagna per codice in ingresso e in uscita. Triennio 2022-2024 (CSV - 1 KB)).

La mappatura dei servizi per il contrasto alla violenza di genere
Alla data del 31 dicembre 2024, il sistema emiliano-romagnolo per il contrasto alla violenza di genere conta 23 Centri antiviolenza e 56 Case rifugio. A questi si aggiungono 15 Centri per uomini autori di violenza che, con le rispettive sedi territoriali, raggiungono complessivamente 24 punti operativi. A rendere operativa questa rete è il lavoro di un numero rilevante di persone: nei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna, nel 2024, hanno prestato servizio 741 addette e addetti, oltre la metà in forma volontaria; nelle Case rifugio hanno lavorato 594 persone, circa un terzo delle quali in forma volontaria; nei Centri per uomini autori di violenza sono stati attivi 100 operatori e operatrici, in larga parte con contratti retribuiti. Un impegno professionale e volontario che rappresenta uno dei pilastri della governance regionale, sostenuta anche da attività di formazione continua: solo nel 2024 i Centri antiviolenza hanno organizzato 179 corsi per il personale per un totale di 1.724 ore di formazione.
Cresce l'attività dei Centri antiviolenza: 3.984 donne in percorso
Nel 2024 sono state 5.965 le donne che hanno contattato un Centro antiviolenza dell’Emilia-Romagna, numero in aumento rispetto all'anno precedente. I contatti totali sono 12.802, oltre 2 mila in più rispetto al 2023.
Sono 2.521 le donne che nel corso del 2024 hanno iniziato un nuovo percorso di uscita dalla violenza, cosicché il complesso delle donne seguite raggiunge la cifra di 3.984. Quasi la metà delle nuove accolte, il 45%, arriva al Centro su invio dei servizi territoriali (tavola Numero di donne e uomini in percorso nei Centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna. Anni 2018-2024 (CSV - 1 KB)).

Le forme di maltrattamento segnalate confermano un quadro complesso e spesso intrecciato: la violenza è psicologica nel 94% dei casi, fisica nel 65%, economica nel 46% e sessuale nel 20%, in un contesto in cui le varie tipologie di violenza sono coesistenti tra loro.
Nella maggioranza delle situazioni, l'autore delle violenze è il partner o l'ex partner.
I due terzi delle donne in percorso hanno figli, spesso minorenni. Per questo, nel 2024, i Centri hanno attivato interventi specifici per il supporto e la protezione di 3.539 minori, spesso vittime di violenza assistita (76,4%), ma anche di violenza diretta (30,6% dei casi).
Case rifugio: 394 donne ospitate e 36.709 pernottamenti
Tra le strutture di ospitalità offerte dai Centri antiviolenza, vi sono le Case rifugio, strutture a indirizzo segreto o riservato, che forniscono alloggio sicuro alle donne e ai figli minori, con l'obiettivo di proteggerli e salvaguardarne l'incolumità fisica e psichica. Le 56 Case rifugio attive in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2024, nel corso del 2024 hanno ospitato complessivamente 394 donne e 364 minori.
La permanenza media è di circa 93 notti, variabile in base alla tipologia di accoglienza, per un totale di 36.709 pernottamenti.
Oltre la metà delle donne che concludono il percorso riesce a raggiungere una soluzione abitativa autonoma o comunque stabile.
Centri per uomini autori di violenza: 1.253 uomini in trattamento
Continua a rafforzarsi anche la rete dei Centri che lavorano con uomini autori di violenza. Nel 2024 gli uomini in trattamento sono 1.253, di cui 521 sono nuovi ingressi.
Oltre un terzo accede al servizio su invio dell'autorità giudiziaria; seguono gli invii da parte di professionisti e dei servizi territoriali.

Nel 2024, 12 Centri prevedono la presa in carico di soggetti in attuazione della legge n. 69/2019 (Codice Rosso) che prevede la sospensione condizionale della pena per l'autore delle violenze subordinata alla sua partecipazione a un percorso di cambiamento. In tale ambito risultano 534 persone in trattamento presso tali Centri, di cui 290 nuovi ingressi nel 2024, confermando la tendenza di crescita costante già osservata negli anni precedenti.
Nel 2024, il 26,8% degli uomini totali in trattamento conclude il percorso raggiungendo gli obiettivi previsti, un dato in crescita rispetto all'anno precedente.
Per tutti gli approfondimenti è possibile fare riferimento al Rapporto regionale sulla violenza di genere 2025 (PDF - 22,7 MB) curato dall'Osservatorio regionale sulla violenza di genere dell'Emilia-Romagna. Disponibili anche le infografiche riassuntive. Per ulteriori informazioni su questi temi si rimanda al Portale Pari Opportunità della Regione Emilia-Romagna.
Altri contenuti e riferimenti utili
- Le iniziative organizzate in Emilia-Romagna e segnalate da istituzioni, Centri e Case Antiviolenza - Vari enti
- Il patrimonio di iniziative ed esperienze per promuovere le pari opportunità e contrastare la violenza di genere - Regione Emilia-Romagna
- La campagna comunicativa "Non sono tua" e il podcast - Regione Emilia-Romagna
- La sezione dedicata ai dati connessi al fenomeno della violenza sulle donne - Istat
- I nuovi dati pubblicati in occasione del 25 novembre e le inziative correlate - Istat
- La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia - Comunicato stampa Istat
- Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza: il punto di vista di ragazze e ragazzi - Comunicato stampa Istat
Documenti
Ultimo aggiornamento: 26-11-2025, 17:13
