Investimenti in ricerca e sviluppo
Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S), così come il personale impegnato in R&S, sono generalmente considerati, nell’ambito dello studio dei processi di innovazione, essenziali fattori di input, finalizzati alla creazione di nuove conoscenze, che, attraverso le applicazioni, saranno trasformate nell’innovazione vera e propria.
L’indicatore, che esprime la percentuale di investimenti in R&S rapportati al PIL, è uno degli indicatori strutturali fondamentali della strategia Europa2020.
L’obiettivo che l’Unione Europea si è posta per il 2020 è di investire in R&S il 3% del proprio PIL; a l’Italia è chiesto di contribuire a tale target con un investimento sul PIL pari al 1,53%.
Definizione
La spesa in Ricerca e Sviluppo (R&S) include le spese che i soggetti economici presenti sul territorio regionale sostengono per le attività di Ricerca e Sviluppo svolte internamente, a prescindere dalla fonte dei finanziamenti (R&S intra-muros).
All’ammontare della spesa in R&S contribuiscono i soggetti sia pubblici sia privati, ovvero le istituzioni pubbliche, le istituzioni private non profit, le imprese, le università pubbliche e private.
Tale spesa è rapportata al Prodotto Interno Lordo regionale al fine di permettere una migliore comparazione tra i diversi territori.
Data di aggiornamento: settembre 2022
Comparabilità
A livello nazionale, i dati sugli stanziamenti pubblici per attività di Ricerca & Sviluppo sono raccolti dalle autorità statistiche nazionali (istituti nazionali di statistica, consigli di ricerca e ministeri) attraverso indagini campionarie, censimenti, registri amministrativi o attraverso una combinazione di questi.
Le indagini nazionali di R&S vengono eseguite in conformità alle linee guida e definizioni stabilite dal Manuale di Frascati dell’OCSE e recepite dalla Commissione Europea.
Eurostat si occupa dell’armonizzazione dei dati e ne garantisce la comparabilità.