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7° Censimento generale dell'agricoltura

Il 7° Censimento generale dell'agricoltura Istat offre un patrimonio informativo fondamentale sulla struttura del sistema agricolo e zootecnico a livello nazionale, regionale e locale. La comparabilità a livello europeo lo rende inoltre indispensabile per il monitoraggio delle politiche agricole e di sviluppo rurale dell'Unione Europea.

La raccolta dei dati si è svolta dal 7 gennaio al 30 luglio 2021. La data di riferimento dei risultati è il 7 gennaio 2021. Per le coltivazioni il riferimento è l’annata agraria 2019-2020 (dal 1/11/2019 al 31/10/2020), per la consistenza degli allevamenti il primo dicembre 2020.

Si tratta dell'ultimo censimento a cadenza decennale, che sarà sostituito dai censimenti permanenti e campionari.

L’unità di osservazione è l’azienda agricola, come definita nel Reg. (UE) 2018/1091 del Parlamento Europeo e del Consiglio. Il campo di osservazione è definito nel PGC (Piano Generale di Censimento) e non è del tutto sovrapponibile a quello del Censimento precedente.

La rilevazione si è rivolta a tutte le aziende agricole presenti in Italia. Il tasso di risposta lordo è stato pari all'82,6% a livello nazionale. L'Emilia-Romagna è tra le regioni con il più alto tasso di risposta (87,2%).

Nella realizzazione del Censimento le Regioni e le Province autonome hanno svolto un ruolo rilevante collaborando in primo luogo alla progettazione della rilevazione; hanno poi contribuito durante le fasi dei controlli di qualità e hanno condotto la rilevazione sulle proprietà collettive. Le modalità di partecipazione della Regione Emilia-Romagna all'attività censuaria sono state definite nel Piano regionale di Censimento.

Le principali novità introdotte in questa tornata censuaria riguardano il questionario in formato esclusivamente digitale, il coinvolgimento dei Centri di assistenza agricola (CAA) nella Rete di rilevazione e la tecnica multicanale di raccolta dei dati che ha messo a disposizione una piattaforma dedicata alla compilazione, la possibilità di effettuare interviste telefoniche e di ricevere supporto dagli operatori specializzati dei CAA.

Le informazioni raccolte riguardano il numero delle aziende, il titolo di possesso dei terreni e la loro utilizzazione, la consistenza degli allevamenti, la manodopera impiegata e le attività svolte parallelamente all’attività di produzione agricola, che configurano le aziende come soggetti, non solo produttori di beni, ma anche erogatori di servizi. In questo senso, il Censimento ci offre il dettaglio di un’attività che, seppure tradizionale, tende sempre di più all’innovazione e all’ampliamento del suo raggio di azione.

I risultati diffusi nella visualizzazione grafica si riferiscono in primis alla classificazione delle aziende secondo la localizzazione del centro aziendale o della sede legale (sezione in verde). Tutti i dati territoriali sono dunque attribuiti alla regione o alla provincia autonoma in cui sono localizzati il centro aziendale o la sede legale dell'azienda.

Una specifica parte della visualizzazione considera invece i dati territoriali secondo la effettiva localizzazione del terreno agricolo o dell’allevamento (sezione in blu). Una ulteriore parte è dedicata al confronto con il Censimento 2010 per quanto riguarda un set di indicatori di base.

Glossario Censimento agricoltura

Agricoltura biologica: l’Agricoltura biologica comprende l’insieme delle pratiche agricole pienamente conformi ai principi della produzione biologica, a livello di azienda agricola, stabiliti nel regolamento (CE) n. 834/2007 o nel Regolamento (UE) 2018/84840 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici o, se del caso, nella legislazione più recente, oltre che nelle corrispondenti norme nazionali di implementazione della produzione biologica, incluso il periodo di conversione al biologico. La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Nella pratica colturale, viene ristretto l’uso di prodotti fitosanitari e fatto divieto di utilizzo di concimi minerali azotati e della coltivazione di organismi geneticamente modificati. In base alle disposizioni del Regolamento sopraccitato la produzione deve avvenire in modo tale da tenere rigorosamente separate le terre e le località di produzione e di stoccaggio da altre superfici che non producono a norma delle regole della produzione biologica.

Agrumi: coltivazioni permanenti appartenenti al genere Citrus spp. Comprendono arancio, mandarino, clementina, limone e altri agrumi (arancio amaro o melangolo, bergamotto, cedro, chinotto, kumquat, limetta e pompelmo, ecc.).

Annata agraria: la stagione corrispondente al ciclo vegetativo annuale delle colture agrarie che va dal 1° novembre al 31 ottobre dell’anno successivo.

Arboricoltura da legno: superfici occupate temporaneamente da impianti di specie arboree destinate alla produzione di masse legnose a prevalente impiego industriale o da lavoro. Il ciclo produttivo, la cui lunghezza è dettata dalle esigenze aziendali e di mercato, si chiude a maturità commerciale col taglio di sgombero e la riconsegna del suolo in condizioni idonee a nuove colture.

Avicoli: specie domestiche di uccelli allevati dall’azienda per fini economici e destinati alla produzione di carne, uova o piume. Gli avicoli allevati a scopi venatori sono esclusi. Sono compresi polli, galline, galli, tacchini, faraone, anatre, oche, quaglie, fagiani, piccioni, ecc.

Attività connesse: attività direttamente connesse all’azienda agricola, diverse da quelle agricole in senso stretto, in cui sono impiegate risorse dell’azienda stessa o prodotti aziendali. Devono essere attività remunerative che comportano un reddito per l’azienda che possono essere realizzate sia all’interno dell’azienda che all’esterno.

Boschi: superficie coperta da alberi o arbusti forestali nonché i vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno dell'azienda forestale, così come le infrastrutture forestali (strade forestali, depositi per il legname, ecc.).

Bovini: Capi della specie Bos Taurus comprendenti torelli, tori, vitelli, vitelloni, manzetti, manzi, manze e vacche. Include anche Bisonti (Bison spp.) e Beefalo (Bos Taurus x Bison bison) e altri ibridi.

Bufalini: capi della specie Bubalus bubalis comprendenti bufali da macello o da riproduzione, bufale e annutoli.

Capre: femmine di caprini adulti che hanno già partorito (capre) o che sono state montate (capre montate), da carne e/o da latte. Include capre da riforma Caprini: Capi domestici della sub-specie Capra aegagrus hircus.

Capo azienda: la persona fisica che assicura la gestione corrente e quotidiana dell’azienda. Per ciascuna azienda si considera capo azienda esclusivamente una persona.

Cereali: cereali raccolti secchi per la produzione di granella, indipendentemente dal loro utilizzo. Comprende frumento tenero e spelta, frumento duro, segale, orzo, avena, mais, riso, sorgo ed altri cereali (farro, grano saraceno, miglio, panico, scagliola, triticale, eccetera) coltivati per la produzione di granella.

Coltivazioni legnose agrarie: coltivazioni fuori avvicendamento, che occupano il terreno per più di cinque annate e forniscono raccolti ripetuti. Comprendono: vite, olivo, agrumi, frutta fresca originaria di zone temperate, tropicali e sub-tropicali, frutta a guscio e frutta a bacche, vivai e altre colture permanenti destinate al consumo umano.

Conduttore: responsabile giuridico ed economico che sopporta il rischio della gestione aziendale sia da solo (conduttore coltivatore e conduttore esclusivamente con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione. Il conduttore può essere una persona fisica, una società o un ente.

Contoterzismo: per contoterzismo attivo si intende l’attività svolta in altre aziende agricole con l’utilizzo di mezzi meccanici di proprietà o di comproprietà dell’azienda con propria manodopera aziendale. Per contoterzismo passivo si intende l’utilizzo in azienda di mezzi meccanici e relativa manodopera forniti da terzi, cioè da altre aziende agricole, da organismi associativi o da imprese di esercizio e di noleggio.

Equini: capi della famiglia equidae comprendenti cavalli, asini, muli e bardotti. Ai fini del Censimento sono considerati solo i capi allevati per la produzione di carne o utilizzati in attività aziendali, agricole e connesse. Sono esclusi i capi da corsa o da sella utilizzati solo per scopi ricreativi da parte del conduttore e della sua famiglia o che non producono reddito agricolo.

Famiglia: ai fini del Censimento per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. Nella famiglia vanno considerati anche persone conviventi in coppia senza essere legati da vincolo di matrimonio.

Fiori e piante ornamentali: sono compresi tutti i fiori e le piante ornamentali commercializzate come fiori recisi, in vaso, come fiori e piante da aiuola o da balcone, come bulbi, tuberi o altre piante ornamentali (tulipani, giacinti, orchidee, narcisi, ecc.).

Foraggere avvicendate: coltivazioni erbacee seminative destinate all’alimentazione animale, in avvicendamento con altre colture e che occupano, quindi, la stessa superficie per meno di cinque anni. Includono i Prati avvicendati e gli Erbai.

Fruttiferi: comprende: 1) Frutta fresca originaria di zone temperate: con pomo come mele, pere, cotogni, nespoli comuni, o con nocciolo come pesche e nettarine, albicocche, ciliegi e amarene, prugni o susini, prugnoli selvatici, nespoli del Giappone, fico, melograno, loto o kaki; 2) Frutta fresca originaria di zone sub-tropicali e tropicali: actinidia (kiwi), ananas, annone, avocado, banano, dattero, fico d’India, mango, maracuja, papaja, passiflora; 3) Frutta a guscio: mandorlo, nocciolo, noce, pistacchio, pinolo, castagno. 4) Frutta a bacche: ribes nero, ribes rosso, lamponi, more e mirtillo.

Giornate di lavoro: giornate di lavoro svolte in azienda per l’esercizio delle attività agricole o delle attività connesse, nel corso dell’annata agraria 2019-2020. Si intende giornate standard di 8 ore, cioè giornate lavorative di durata tale da essere retribuite come una giornata intera di lavoro, corrispondente a quella di un lavoratore agricolo occupato a tempo pieno, quindi di 8 ore.

Legumi secchi: colture seminate e raccolte essenzialmente per il contenuto proteico; comprendono piselli, fave, favette, fagioli, lenticchie, cicerchie, ceci, vecce e altre colture proteiche.

Manodopera aziendale in forma continuativa: comprende le persone di 16 anni e più che nell’annata agraria 2019-2020 hanno lavorato continuativamente nell'azienda, indipendentemente dalla durata settimanale del contratto. Vi rientrano anche le persone che hanno regolarmente lavorato per parte dell’annata agraria ma non per l’intero periodo per una delle seguenti ragioni: condizioni particolari del ciclo di produzione dell'azienda, assenza dal lavoro per congedo, servizio militare, ferie, malattia, infortunio, morte, inizio attività o licenziamento nel corso dell'annata agraria, sospensione totale del lavoro nell'azienda, per motivi di forza maggiore.

Manodopera aziendale in forma saltuaria: comprende le persone di almeno 16 anni che nell’annata agraria 2019-2020 hanno svolto lavori di breve durata, stagionali, o a carattere saltuario o assunti per fase lavorativa, compresi i voucher.

Orti familiari: piccole superfici (fino a 20 are) utilizzate prevalentemente per la coltivazione consociata di ortaggi, legumi freschi, patate, frutta, ecc. la cui produzione è destinata ad essere consumata esclusivamente dal conduttore e dalla sua famiglia. Su tali superfici possono essere eventualmente presenti anche altre coltivazioni erbacee e/o qualche pianta legnosa agraria (generalmente, qualche pianta o filare di vite e/o qualche fruttifero e/o olivo).

Ortive: comprendono tutte le brassicacee, ortaggi a foglie e stelo, ortaggi coltivati per il frutto, la radice, il tubero o il bulbo, legumi freschi, altri ortaggi raccolti freschi (non secchi) e fragole coltivate in avvicendamento con altri seminativi o ortaggi. Le colture ortive sono distinte in piena aria e protette; le prime sono coltivazioni di legumi freschi e ortaggi praticate all’aperto sia in pieno campo che in orti stabili o industriali. Le seconde sono quelle praticate al coperto (in serra, tunnel o campane) per tutto o per la maggior parte del ciclo vegetativo.

Ovini: capi domestici della specie Ovis aries, L. allevati in greggi principalmente per la produzione di latte, carne o lana.

Parenti del conduttore: discendenti, ascendenti ed altri parenti affini al conduttore (compresi i casi di parentela derivante da matrimonio o da adozione) che non coabitano con il conduttore.

Patata: tipo di seminativo che comprende la patata comune, quella primaticcia e quella da semina.

Pecore: femmine di ovini adulti che hanno già partorito (pecore) o sono state montate (agnelle montate), da latte e/o da carne e/o da lana. Sono incluse le pecore da riforma, non più in produzione destinate alla macellazione.

Piante industriali: colture che non sono normalmente commercializzate per il consumo diretto poiché richiedono una trasformazione industriale prima della loro utilizzazione finale. Include: Tabacco, Luppolo, Piante tessili (cotone, lino, ecc.), Piante da semi oleosi (colza e ravizzone, girasole, soia, semi di lino ecc.), Piante aromatiche, medicinali, spezie e da condimento (origano, prezzemolo, ecc.).

Piante sarchiate da foraggio: piante coltivate essenzialmente per le radici da foraggio quali la barbabietola da foraggio e semizuccherina, il cardo da foraggio, la carota da foraggio, cavolo da foraggio, il navone o rutabaga, la rapa da foraggio, altre piante della famiglia Brassicae destinate a foraggio, il topinambur, la patata dolce o batata, la pastinaca da foraggio.

Prati permanenti e pascoli: terreni occupati stabilmente (per diversi anni consecutivamente, di norma 5 o più) da piante foraggere, pascoli o colture energetiche, seminate o spontanee, non incluse nella rotazione culturale dell’azienda. Le superfici possono essere utilizzate per il pascolo, falciate per l'insilamento e la fienagione o per la produzione di energia rinnovabile.

Proprietà collettive: le proprietà collettive sono beni di proprietà pubblica o privata su cui gravano dei diritti di utilizzo (usi civici) da parte di singoli soggetti appartenenti a una determinata collettività.

Sementi e piantine: comprendono le sementi di piante da radice (ad eccezione delle patate), di colture foraggere, di graminacee, di piante industriali (ad eccezione dei semi oleosi) e sementi e piantine di ortaggi e fiori. Colture foraggere, diverse dai prati, come ad esempio cereali e leguminose, non possono essere utilizzate per la produzione di sementi. I loro semi sono perciò inclusi nelle voci corrispondenti come “cereali da granella” o “legumi secchi”. Le piantine sono coltivazioni ai primi stadi di sviluppo e destinate alla vendita per essere trapiantate. Piantine di fruttiferi, di frutta a bacche, o di altre legnose agrarie ecc. coltivate per un successivo trapianto sono classificati nei “vivai”.

Seminativi: le colture di piante erbacee, soggette all’avvicendamento colturale che prevede una durata delle coltivazioni non superiore a cinque anni.

Serre: costruzioni per la protezione delle coltivazioni, di altezza sufficiente per potervi accedere ed eseguirvi le operazioni colturali e che realizzano un ambiente artificiale che permette di coltivare piante fuori stagione o piante che esigono speciali condizioni climatiche. Non sono considerate serre le costruzioni la cui copertura è limitata al tetto e/o ad alcune pareti dato che non si realizza quella differenza tra condizioni ambientali interne ed esterne che è caratteristica delle serre vere e proprie.

Suini: capi della specie Sus domesticus comprendenti maiali, verri e scrofe.

Superficie Agricola Utilizzata (SAU): superfice utilizzata nell’annata agraria 2019-2020 a fini agricoli dall’azienda che include i seminativi, le coltivazioni legnose agrarie, i prati permanenti e pascoli e gli orti familiari, indipendentemente dal titolo di possesso dei terreni. Comprende sia la superficie all’aperto che protetta.

Superficie Agraria non utilizzata (SANU): insieme dei terreni inclusi nel perimetro aziendale temporaneamente non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale o altra) che non rientrano nell’avvicendamento, ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l’intervento di mezzi normalmente disponibili presso l’azienda. Sono incluse le superfici abbandonate facenti parte dell’azienda agricola ma non ricoperti da formazioni arbustive e/o arboree.

Superficie Agricola Totale (SAT): superfice interna al perimetro aziendale che include quindi la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) (seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati permanenti e pascoli, orti familiari), la superficie ad arboricoltura da legno, i boschi, la superficie agricola non utilizzata, l’altra superficie e quella dedicata alle coltivazioni di funghi (sia essa in superficie o sotterranea). Va considerata sia la superficie all’aperto che protetta.

Terreni a riposo: Superfici incluse nel sistema di rotazione colturale dell’azienda sia superfici mantenute in buone condizioni agricole e ambientali, indipendentemente se siano state lavorate o meno, e che non abbiano fornito un raccolto durante l’annata agraria 2019-2020. I terreni lasciati a riposo per oltre cinque anni per costituire un'area di interesse ecologico rimangono terreni a seminativo.

Unità di Lavoro (ULA): unità di misura standard del volume di lavoro che quantifica la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro. In agricoltura, una unità di lavoro è posta pari a 280 giornate lavorate nell’azienda. Le giornate lavorate sono intese come giornate effettivamente lavorate di almeno 8 ore.

Unità di Bestiame Adulto (UBA): unità di misura standard determinata in base ai coefficienti di calcolo per le singole categorie di bestiame che figurano nell'allegato I del Regolamento (UE) 2018/1091.

Vacche da latte: bovine femmine che abbiano partorito almeno una volta e che, per razza o per qualità, siano adibite esclusivamente o prevalentemente alla produzione del latte destinato al consumo umano o alla trasformazione in prodotti lattiero caseari.

Vivai: comprendono giovani piante legnose coltivate per la successiva messa a dimora vale a dire per il trapianto nella loro sede definitiva. Questa categoria comprende vivai di fruttiferi, di piante ornamentali e di altre colture legnose. Sono compresi anche i vivai di viti madri di portinnesto e le barbatelle.

Vite: comprende la vite per uva da vino, la vite per uva da tavola e la vite per la produzione di uva passa, anche se non ancora in produzione (recenti impianti o recenti impianti o recenti reinnesti), e la vite non innestata.

Altri contenuti utili

7° Censimento Generale dell'Agricoltura, informazioni sulla rilevazione - Istat

7° Censimento generale dell’Agricoltura: dalla progettazione alla raccolta dei dati - Istat

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