Dispersione scolastica

L’indicatore che viene utilizzato per dar conto del fenomeno della dispersione scolastica in ambito europeo è comunemente chiamato early school leavers (giovani che abbandonano prematuramente gli studi) e misura la quota di giovani a rischio di abbandono precoce del percorso educativo. L’indicatore è molto utile a monitorare l’efficacia degli interventi di policy in materia di istruzione e formazione.

In generale, la scelta di non proseguire gli studi, spesso indice di un disagio sociale che si concentra nelle aree meno sviluppate del Paese, può essere diffusa anche nelle regioni più prospere, dove una sostenuta domanda di lavoro e un inserimento occupazionale relativamente facile possono esercitare un’indubbia attrazione sui giovani, distogliendoli dal compimento del proprio percorso scolastico.

Definizione

L’indicatore è dato dalla quota di popolazione di 18-24 anni che ha abbandonato gli studi senza aver conseguito un titolo superiore al livello 3 della classificazione internazionale sui livelli di istruzione (Isced).

Tale indicatore, nel sistema di istruzione italiano, equivale alla percentuale della popolazione in età 18-24 anni che non ha conseguito titoli scolastici superiori alla licenza media (il titolo di scuola secondaria di primo grado), non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi di durata di almeno 2 anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative.

L’Emilia-Romagna nel contesto europeo

Data di aggiornamento: settembre 2022

Comparabilità


L’indagine europea sulle forze lavoro (LFS–Labour Force Survey) è una vasta indagine campionaria trimestrale condotta sulle famiglie europee per cogliere la situazione e le tendenze del mercato del lavoro. EU-LFS è progettata per fornire informazioni trimestrali accurate a livello nazionale, così come informazioni annuali a livello regionale NUTS 2.

La popolazione target LFS sono i residenti in famiglia di età superiore ai 15 anni.
L’indagine raccoglie anche dati sul livello di istruzione raggiunto, la transizione fra istruzione e lavoro (che include i NEET), gli abbandoni scolastici.

Per comparare i livelli di istruzione, a fronte di sistemi molto differenti per durata e articolazioni, i dati di ogni Stato membro sono classificati secondo l’Isced-2011 (International Standard Classification of Education) creata dall’Unesco. Sono compresi studenti full-time e part-time di istituti pubblici e privati e delle scuole di formazione professionale (compresi i programmi basati sul lavoro, come il sistema di apprendistato).

Nel sistema di istruzione italiano la classificazione Isced corrisponde a: 0-2 nessun titolo, licenza elementare, licenza media; 3 diploma secondario superiore; 5-8 laurea, master, dottorato.

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ultima modifica 2021-12-28T19:26:57+02:00
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