Censimento permanente della popolazione: prime diffusioni dei dati definitivi 2018 e 2019
Con i dati riferiti al 2018 e al 2019 prende avvio la diffusione dei risultati del censimento della popolazione e delle abitazioni nella sua nuova veste di censimento permanente, non più decennale ma annuale.
Il censimento permanente della popolazione si basa sulla combinazione di rilevazioni campionarie e dati di fonte amministrativa trattati statisticamente; dati il cui utilizzo verrà ulteriormente potenziato dopo il 2021 quando terminerà il primo ciclo del nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, 2018 – 2021. Nel corso di questi 4 anni tutti i comuni italiani avranno partecipato almeno una volta alle indagini campionarie annuali che coinvolgono ogni anno 1 milione e 400 mila famiglie e circa 2.800 comuni italiani, di cui circa 140 in Emilia-Romagna. A causa dell'emergenza sanitaria da Coronavirus che ha caratterizzato il 2020, le indagini previste per questa annualità non sono state effettuate e verranno recuperate con le indagini in programma nel 2021.
La forza dell'operazione censuaria rimane certamente quella di coniugare la capacità di fornire informazioni su un insieme di variabili demografiche, sociali ed economiche e l'elevata granularità territoriale; con la nuova metodologia si aggiunge la cadenza temporale annuale e non più solo decennale. L'importanza a livello informativo è già evidente con i primi dati diffusi poiché, se la struttura per età, sesso e cittadinanza della popolazione a livello comunale è osservata anche attraverso altre fonti, solo in occasione del censimento è possibile avere una immagine della condizione occupazionale e del livello di istruzione della popolazione di ciascuno degli oltre otto mila comuni italiani.
La popolazione censita in Emilia-Romagna a fine 2019 ammonta a 4.464.119 persone, in crescita rispetto ai 4.342.135 residenti rilevati in occasione dell'ultimo censimento tradizionale del 2011. L'aumento del 2,8% osservato a livello regionale è tutt'altro che omogeneo tra i comuni; nella mappa relativa alla variazione percentuale della popolazione residente rilevata ai censimenti del 2019 e del 2011 si evidenziano diverse zone con variazioni negative o positive superiori alla media regionale.
Complessivamente, 167 comuni emiliano-romagnoli sui 328 totali fanno registrare una variazione negativa del numero di residenti nel periodo intercensuario 2011 – 2019 mentre in 73 comuni la variazione è positiva ma inferiore alla variazione del totale regionale, pari al +2,8%. Ben visibili nella mappa i 14 comuni con un aumento della popolazione superiore al 7,5%, collocati per lo più in zone dove anche i comuni limitrofi evidenziano variazioni positive e comprese tra il +2,5% e il +7,5%.
Dal censimento 2019 si stima, in Emilia-Romagna, un tasso di occupazione della popolazione di 15 anni e più, pari al 51,7%, mentre il tasso di disoccupazione si attesta all'8,8%.
Il tasso di occupazione della popolazione di 15 anni e più è superiore al valore regionale in 160 comuni emiliano-romagnoli; in questa situazione si trovano tanto comuni di piccole dimensioni, quali San Pietro in Cerro (PC) con 834 residenti, quanto grandi comuni come Bologna (395.416 residenti). I comuni con tasso di occupazione maggiore rispetto alla media regionale sono situati in gran maggioranza (126 comuni) nelle province emiliane di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena e nella Città metropolitana di Bologna. Restringendo lo sguardo ai soli 34 comuni con almeno 20 mila residenti, al censimento del 2019, in 16 casi il tasso di occupazione della popolazione di almeno 15 anni supera il valore regionale (51,7%): il livello massimo è raggiunto nel comune di Formigine (56,4%). Il tasso di occupazione minore tra i comuni con ameno 20 mila abitanti si registra invece a Comacchio (44,0%).
Sempre focalizzandosi su questi 34 comuni di maggiori dimensioni, in 18 casi si riscontra un tasso di disoccupazione superiore alla media regionale di 8,8% con il valore massimo nel comune di Riccione (14,1%). Il tasso di disoccupazione minore è associato al comune di Formigine (6,4%).
Passando ai comuni di dimensioni minori, i 133 comuni con meno di 5 mila residenti al censimento 2019, 36 comuni mostrano un tasso di disoccupazione superiore alla media regionale, con il valore più elevato nel comune di Gemmano (RN), pari al 16,8%. La disoccupazione minore, in proporzione, si rileva a Viano (RE) con un tasso del 4,9%.
I dati censuari confermano il divario di genere in ambito lavorativo: il tasso di occupazione delle donne di 15 anni e più (44,5%) è di circa 15 punti percentuali più basso di quanto stimato per gli uomini (59,4%). Alla minore occupazione si associa un maggior tasso di disoccupazione stimato nel 10,6% per le donne di 5 anni e più e nel 7,3% per gli uomini di pari età.
Sulla base delle risultanze del censimento 2019, il 20% dei residenti in Emilia-Romagna di 9 anni e più possiede al massimo la licenza di scuola elementare, il 36,5% ha conseguito un diploma di istruzione secondaria di secondo grado e il 15,4% ha conseguito un titolo di studio terziario di primo e secondo livello o superiore. Per i titoli terziari la quota più elevata si riscontra nel comune di Bologna (28,9%) mentre la più bassa si ha nel comune di Goro (FE) dove è pari al 3,3%.
La quota di chi ha conseguito un titolo di studio terziario di primo e secondo livello o superiore è pari al 17,0% tra le donne e al 13,8% tra gli uomini; la differenza è concentrata sulle lauree mentre la diffusione del dottorato di ricerca è identica (0,5%).
Per titolo di studio terziario o superiore si intende: Diploma di tecnico superiore ITS; Laurea o Diploma accademico AFAM di I livello; Diploma universitario (2-3 anni), Scuola diretta a fini speciali, altro diploma terziario non universitario. Laurea magistrale/specialistica (biennale, a ciclo unico, diploma di laurea di 4-6 anni); Diploma accademico II livello (compresi i titoli del vecchio ordinamento - livello unico). Dottorato di ricerca/Diploma accademico di formazione alla ricerca.
Tutti i risultati sono consultabili sui portali dedicati predisposti dall'Istat che ospiteranno i dati relativi a tutti gli ambiti indagati dal censimento della popolazione e delle abitazioni.
Sono inoltre disponibili le note tecniche sulla produzione dei dati del censimento permanente che illustrano nel dettaglio il processo di raccolta e stima delle informazioni.