Il benessere equo e sostenibile: il valore delle iniziative locali per la programmazione delle politiche
Che cos'è il Bes
Il progetto Bes nasce nel 2010 per misurare il Benessere equo e sostenibile, con l'obiettivo di valutare il progresso delle società e dei territori non soltanto dal punto di vista economico. Gli indicatori di natura prettamente economica, primo tra tutti il Prodotto interno lordo (Pil), non tengono infatti conto di tantissimi fattori che contribuiscono al benessere di un Paese e della sua popolazione. I tradizionali indicatori economici sono pertanto stati integrati introducendo le dimensioni sociale e ambientale.
Si è così concretizzato un dibattito in atto da molti anni in ambito internazionale, volto appunto al cosiddetto "superamento del Pil" come unico indicatore di misurazione del benessere: i parametri sui quali valutare il progresso di una società devono tenere conto anche di misure sulla qualità della vita delle persone, sulle diseguaglianze, sull'ambiente e sulla sostenibilità.
A livello nazionale, il progetto Bes, iniziativa congiunta di Istat e CNEL, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile, ha fornito un significativo contributo in questa direzione. L'individuazione delle misure più idonee a rappresentare il progresso del Paese e dei territori verso l'incremento del benessere dei cittadini ha portato a considerare 12 dimensioni di benessere, articolate in 130 indicatori disponibili fino al livello regionale.
I 12 domini rilevanti per la misura del benessere sono: 1) Salute, 2) Istruzione e formazione, 3) Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, 4) Benessere economico, 5) Relazioni sociali, 6) Politica e istituzioni, 7) Sicurezza, 8) Benessere soggettivo, 9) Paesaggio e patrimonio culturale, 10) Ambiente, 11) Innovazione, ricerca e creatività, 12) Qualità dei servizi.
Il set di indicatori è aggiornato e commentato annualmente nel Rapporto Bes. A partire dal 2018, viene pubblicato anche un aggiornamento intermedio per alcuni indicatori.
Il Bes nella programmazione delle politiche
L'Italia è il primo Paese che, collegando gli indicatori di benessere equo e sostenibile alla programmazione economica e di bilancio, attribuisce a essi un ruolo nell'attuazione e nel monitoraggio delle politiche pubbliche. Gli indicatori di benessere equo e sostenibile sono stati infatti introdotti nell'ordinamento legislativo italiano come strumento di programmazione economica dall'articolo 14 della legge n. 163/2016, di riforma della legge di contabilità (legge n. 169 del 2009).
Dal 2018 gli indicatori Bes sono stati inclusi tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale. Il Ministero dell'economia e delle finanze deve presentare una relazione annuale al Parlamento al fine di stimare gli effetti della manovra economica sull'andamento degli indicatori. La più recente relazione sugli indicatori Bes è di febbraio 2020. L'allegato al DEF (Documento di Economia e Finanza) sull'andamento e sulle previsioni degli indicatori è stato pubblicato a luglio 2020.
Le iniziative locali sul Bes: il Bes delle province
Il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e della società ha riscosso una crescente attenzione anche da parte delle istituzioni locali che, in collaborazione con l'Istat, hanno avviato progetti basati sul paradigma del Bes. A livello territoriale il progetto Bes delle province produce indicatori e pubblicazioni che danno riscontro dei temi del Bes fino al dettaglio provinciale. L'edizione 2020 delle pubblicazioni sul Benessere equo e sostenibile di Province e Città metropolitane è stata presentata il 23 novembre 2020, con lo scopo di illustrare come il progetto consenta di fotografare e confrontare i territori aderenti su un'ampia serie di indicatori (tutti i dossier provinciali e i grafici interattivi sono disponibili sul sito web del progetto). In questa occasione si è inoltre ribadito come gli indicatori del Bes possano essere efficacemente utilizzati nei documenti di programmazione non solo a livello nazionale ma anche negli enti locali. L'evento di presentazione è stato organizzato dalla Provincia di Pesaro e Urbino e da UPI e ha visto l'intervento anche di CUSPI, ANCI, Istat e ASviS (è disponibile la registrazione video dei lavori).
Il Bes in Emilia-Romagna, la rete degli uffici di statistica e il convegno dell'11 dicembre 2020
La particolare sensibilità delle realtà locali emiliano-romagnole verso queste tematiche è dimostrata dal fatto che in Emilia-Romagna tutte le Province e la Città metropolitana di Bologna hanno partecipato al progetto, lavorando in sinergia attraverso la rete degli uffici di statistica. Grazie a questa attività di sistema, quello emiliano-romagnolo risulta così l'unico territorio completamente coperto nel panorama nazionale. Le potenzialità che ne derivano a livello di governance regionale hanno portato a valorizzare questa specificità locale nell'ambito di un convegno dal titolo “Benessere e sostenibilità nelle province dell'Emilia-Romagna e nella città metropolitana di Bologna”. L'evento, in programma per l'11 dicembre 2020, alle ore 10:00, è organizzato e coordinato dall'UPI Emilia-Romagna. In particolare, verrà illustrato come gli indicatori del Bes (Benessere equo e sostenibile) siano uno strumento fondamentale per la programmazione, la valutazione e il coordinamento delle politiche pubbliche. Gli uffici di statistica delle Province dell'Emilia-Romagna e della Città metropolitana di Bologna evidenzieranno inoltre i principali indicatori a livello territoriale e un confronto tra territori alla cui realizzazione ha collaborato anche l'ufficio di statistica della Regione Emilia-Romagna. La Regione parteciperà all'evento con la sua Vicepresidente, Elly Schlein, e con il Direttore generale a Risorse, Europa, innovazione e istituzioni, Francesco Raphael Frieri. Le modalità di partecipazione al convegno sono riportate sulla pagina dedicata sul sito dell'UPI.