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Introduzione

Nel corso del 2019, le esportazioni dell’Emilia-Romagna hanno superato i 66 miliardi di euro, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente.

Le esportazioni dei prodotti delle attività manifatturiere pesano per il 97% sull’export totale regionale. Inoltre, l’export del manifatturiero emiliano-romagnolo costituisce il 14% del totale nazionale del settore.

In Emilia-Romagna, all’interno del manifatturiero, è il comparto della meccanica quello che sviluppa i maggiori valori di export. La meccanica emiliano-romagnola pesa per un quinto sul totale dell’export italiano nel settore.

L’Emilia-Romagna registra quote importanti a livello nazionale anche nei comparti del tabacco (97%), degli “altri prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi” (42%, comparto che include anche la ceramica), degli articoli di abbigliamento (21%), dei prodotti alimentari (20%).

I comparti produttivi che come export sono cresciuti maggiormente nel 2019 rispetto all’anno precedente sono quelli del tabacco (+1524%), del coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (+26%, ma su valori assoluti contenuti), dei prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18%), dei mezzi di trasporto (autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, +8%; altri mezzi di trasporto, +17%).

Alla luce della sospensione delle attività di alcuni comparti produttivi tra marzo e aprile 2020 per effetto dei decreti governativi sull’emergenza Covid-19, si nota come alcuni settori di punta dell’economia emiliano-romagnola, che nel 2019 hanno fatto da traino alla performance delle esportazioni regionali, abbiano per diverse settimane del 2020 interrotto l’attività. Si tratta per lo più della meccanica, della ceramica, dell’abbigliamento, dell’industria del tabacco.

L’unico comparto del manifatturiero che non ha mai sospeso la produzione tra quelli con alti valori assoluti di esportazioni, buone quote a livello nazionale e trend crescenti, è quello dell’industria alimentare e delle bevande.

Ulteriori indicatori sull'export (quote dell'Emilia-Romagna sul totale nazionale e variazioni 2018-2019) sono disponibili nella tabella pdf (PDF - 159.4 KB) o in formato csv (CSV - 2.9 KB).

Lo stato di apertura dei diversi settori è definito in base ai codici Ateco della classificazione delle attività produttive indicati come autorizzati a operare in virtù dei provvedimenti normativi succedutisi fino al 14 aprile 2020 (non sono considerate le deroghe alla sospensione richieste da singole imprese).

Quindi, nell’analisi, l’intensità percentuale di apertura di un settore è misurata in termini di addetti alle unità produttive operanti negli specifici sottosettori autorizzati all’interno del settore considerato. Le informazioni sul numero degli addetti per unità locale sono riferite al 2017, ma, trattandosi di dati strutturali del tessuto produttivo regionale, possono essere comunque indicative al fine di valutare lo status di apertura dei diversi comparti produttivi.

L'analisi è stata descritta a livello di Divisione produttiva (codici Ateco a 2 cifre). Approfondimenti a un maggiore livello di dettaglio settoriale (Gruppi produttivi, Ateco a 3 cifre) sono disponibili in tabella pdf (PDF - 259.6 KB) o formato csv (CSV - 7.8 KB).

Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56

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Notizia7 apr 2020
Le esportazioni emiliano-romagnole rappresentano il 14% del totale nazionale. Dati Istat.
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