Introduzione
Mai come in questo 2020, la scuola è stata posta al centro del dibattito pubblico e dell'azione politica, riconoscendone, oltre all'indubbio ruolo educativo e formativo, anche l'importanza basilare dal punto di vista aggregativo, sociale, culturale e di contrasto alle disuguaglianze.
Questo rinato interesse può essere l'occasione per mettere a sistema le fonti informative disponibili, sia di natura amministrativa (Miur, Ufficio Scolastico Regionale, Regione Emilia-Romagna) sia di natura statistica (indagini Istat), con lo scopo di avere un quadro di insieme che possa orientare le scelte dei vari decisori.
Questo percorso può iniziare dai dati forniti dagli Enti locali proprietari o gestori degli edifici adibiti a uso scolastico (ai sensi della legge 11 gennaio 1996, n. 23, per le scuole statali di ogni ordine e grado) relativi all'edilizia scolastica e diffusi dal Miur.
Le informazioni disponibili riguardano:
- l'anagrafica dell'edificio scolastico e la sua localizzazione,
- la presenza di macro ambiti funzionali,
- la raggiungibilità del plesso scolastico attraverso differenti modalità di trasporto.
In Emilia-Romagna, al 30 maggio 2019, si contano 3.610 edifici scolastici, di cui 3.302 sono sede di attività didattiche.
Gli edifici con spazi dedicati alla didattica fanno riferimento a scuole dell'infanzia per il 23%, scuole primarie per il 31%, scuole di primo grado per il 16%, scuole di secondo grado per il 30%.
Oltre agli spazi dedicati alla didattica, alcune scuole si caratterizzano per la presenza di macro-ambiti funzionali, intesi come quegli spazi aggiuntivi che consentono di svolgere attività che richiedono maggiore ampiezza o la presenza di più classi contemporaneamente. Sono quei luoghi che, in questo anno scolastico particolare condizionato dall'emergenza da Coronavirus, hanno aiutato a modificare l'organizzazione interna degli spazi nei plessi scolastici, per consentire di svolgere in sicurezza e nel rispetto delle norme di distanziamento le attività didattiche.
Le palestre o piscine sono spazi presenti negli edifici con una buona incidenza percentuale: nel 40% delle primarie, nel 44% delle secondarie di primo grado e nel 35% delle secondarie di secondo grado.
Il 34% delle scuole dell'infanzia può contare su una sala mensa, così come il 46% delle scuole primarie.
L'aula magna è invece uno spazio che si trova maggiormente nelle scuole secondarie (nel 30% dei casi tra quelle di primo grado e nel 37% dei casi in quelle di secondo grado).
Per quanto riguarda la disponibilità di spazi funzionali, esistono rilevanti differenze tra le province emiliano-romagnole: la provincia di Ravenna è quella con più plessi che ne risultano dotati, mentre tale presenza è limitata nelle province di Reggio nell'Emilia e Rimini. La tabella dati è disponibile su foglio elettronico (CSV - 1.5 KB).
I plessi scolastici dell'Emilia-Romagna che sono sede di attività didattica sono inoltre stati classificati in base all'attivazione di servizi di trasporto dedicati o alla fruibilità del trasporto pubblico locale.
Tali informazioni sono estremamente rilevanti ai fini di una pianificazione della mobilità studentesca che tenga conto dell'effettiva accessibilità del trasporto pubblico, ancor più in questo periodo in cui l'emergenza Covid-19 ha richiamato l'attenzione verso una progettazione integrata dei servizi scolastici e di trasporto.
Il 40% degli edifici scolastici è raggiunto da un servizio di trasporto disabili dedicato, percentuale diversificata fra i gradi scolastici (solo il 27% tra le scuole di secondo grado) e fra le province (il 52% nella provincia di Parma).
Tre plessi su quattro, in maniera indifferenziata, sono accessibili con mezzi privati, a esclusione di contesti scolastici situati nelle zone a traffico limitato dei centri storici o raggiunti da strade chiuse al transito.
Il servizio di scuolabus è attivato per il 70% dei plessi di scuola di primo grado, per il 68% dei plessi di primaria e per il 65% dei plessi di scuola dell'infanzia, anche qui con un'incidenza più elevata nella provincia di Parma.
Riguardo ai mezzi pubblici, la disponibilità o meno del servizio viene misurata dalla presenza di fermate bus o di stazioni ferroviarie nel raggio di 500 metri.
Sono i plessi di scuola secondaria superiore a disporre della maggiore accessibilità del trasporto pubblico locale: l'11% con il trasporto ferroviario, il 54% con il trasporto pubblico interurbano (principalmente a Bologna e nei grandi comuni) e il 58% con il trasporto pubblico urbano (soprattutto nella provincia di Ravenna). I dati completi sono disponibili su foglio elettronico (CSV - 2.6 KB).
Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56