Introduzione
Un recente articolo a firma del presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo indica come quello del 2020 sia stato il quarto picco di mortalità nella storia demografica dell'Italia unita. Nel corso del 2020 si sono contati 746 mila morti, 112 mila in più rispetto al 2019. A partire dal primo bilancio demografico del 1862, a livello nazionale, solo in tre altre occasioni, confrontando un anno con il precedente, si era avuta una crescita di decessi superiore alle 100 mila unità. Tutte e tre risalenti a oltre un secolo fa: gli effetti del colera asiatico nel 1867 hanno provocato 137 mila morti in più rispetto al 1866, il primo anno della Grande Guerra ha “lasciato sul campo” nel complesso 171 mila persone in più rispetto al 1914, la pandemia di spagnola nel 1918 ha spietatamente fatto segnare un incremento di 334 mila morti rispetto a un già drammatico 1917.
Inquadrata la portata generale dell'evento, concentrandosi sull'Emilia-Romagna, sono venute a mancare nel corso del 2020 quasi 60 mila persone, 59.665 per la precisione, 31.116 femmine e 28.549 maschi. Precisiamo che ci stiamo riferendo al complesso dei decessi, per qualunque causa. L'andamento temporale del fenomeno mostra un brusco picco nel mese di marzo (7.776 morti) durante la prima ondata Covid-19, un appiattimento della curva nei mesi estivi e una meno rapida ma inesorabile progressione a partire da ottobre, culminata con i quasi 6 mila decessi del mese di dicembre.
L'eccezionalità storica del 2020 si evince anche nel confronto con un più recente periodo pre-pandemia. Se consideriamo infatti come riferimento la media dei decessi nel quinquennio 2015-2019, emerge quello che viene definito un eccesso di mortalità per l'Emilia-Romagna di oltre 8 mila e 700 persone. Stiamo quindi parlando di un aumento della mortalità del 17,2% rispetto a un valore che ci si poteva attendere osservando gli ultimi cinque anni.
I dati sulla mortalità totale della popolazione residente in Emilia-Romagna possono essere visualizzati sul report interattivo curato dall'Ufficio di Statistica della Regione. Le informazioni sono disponibili per sesso, fascia d'età, mese e territorio attraverso mappe fino al livello comunale.
Aggiungiamo infine che l'effetto negativo della pandemia sulla mortalità si manifesta anche in termini di contrazione della sopravvivenza media. L'aspettativa di vita è infatti una misura congiunturale e come tale risente di eventuali variazioni anomale nella mortalità in un determinato periodo. La stima dell'indicatore riferito al 2020, a livello di territorio emiliano-romagnolo e per il complesso della popolazione, indica che la speranza di vita alla nascita è diminuita di 1,2 anni (circa 14 mesi) passando da 83,6 anni del 2019 a 82,4 anni nel 2020.
Per un quadro più generale del bilancio demografico 2020 e di come questo sia stato influenzato dalla pandemia anche nelle altre sue componenti oltre a quella relativa alla mortalità, è disponibile la news Il bilancio demografico in Emilia-Romagna nel primo anno di emergenza Covid-19 e il report interattivo Bilancio demografico 2020 in Emilia-Romagna.
Altri contenuti utili:
- Decessi e cause di morte: cosa produce l'Istat
- Una terza guerra mondiale? - Contributo del presidente di Istat
- Impatto dell'epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione - Rapporto Istat / Iss
- Popolazione residente in Emilia-Romagna: il 2020 si chiude con il segno meno – Regione Emilia-Romagna
Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56