Introduzione
L'Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna è tradizionalmente impegnato nello sviluppo di scenari previsionali sull'andamento della popolazione residente. Il riferimento temporale delle proiezioni demografiche più recenti, presentate a metà 2023, è il periodo che va dal 2022 (anno base della proiezione) al 2042. L'arco di proiezione è quindi di 20 anni.
In questa seconda puntata di diffusione ci concentreremo sulla distribuzione della popolazione sul territorio (la prima era dedicata all'analisi per età).
Le proiezioni demografiche della Regione Emilia-Romagna, per come sono state costruite, permettono l'analisi delle dinamiche demografiche attese a diversi livelli territoriali: province e città metropolitana, distretti sanitari, ambiti scolastici, unioni di comuni.
Per semplicità di analisi e di presentazione dei risultati, le dinamiche territoriali vengono qui analizzate a livello dei distretti sanitari. Questa aggregazione territoriale da un lato coniuga un approccio di lettura abbastanza fine del territorio ma non eccessivamente granulare, dall'altro costituisce la base per la programmazione delle politiche sanitarie e sociali della Regione. In Emilia-Romagna i distretti sanitari sono 38.
Nello scenario di riferimento, ovvero quello con i parametri demografici costanti per tutto l'arco di proiezione, si stima un incremento complessivo della popolazione emiliano-romagnola; approfondendo l'analisi emerge come la crescita attesa interessi alcuni specifici territori, mentre in altre zone si prospetta una contrazione della popolazione. Infatti, sempre nello scenario di riferimento, nel 2042, la popolazione residente si stima maggiore di quella attuale in 27 dei 38 distretti sanitari regionali e in 7 territori provinciali. A fronte della crescita del 2,5% previsto a livello regionale per la popolazione totale nel periodo 2022-2042, la popolazione della provincia di Parma potrebbe aumentare del +6,6% mentre quella di Ferrara potrebbe proseguire nel suo trend di flessione fino ad arrivare a perdere il 5,4% rispetto a oggi.
Nella provincia di Piacenza la crescita complessivamente attesa per la popolazione (+1,4%) sarebbe guidata dai distretti Città di Piacenza (+5,8%) e Ponente (+1,6%), a fronte di una diminuzione della popolazione nel distretto Levante (-2,9%).
In provincia di Parma la crescita demografica sarebbe guidata dal distretto sanitario di Parma (+9,1%) mentre il distretto Valli Taro e Ceno perderebbe parte dei suoi residenti (-5,9%).
La provincia di Modena potrebbe essere caratterizzata da una maggiore omogeneità degli andamenti a livello locale, sebbene il distretto di Mirandola (+1,3%) si collochi decisamente sotto la media provinciale (+2,8%) e il distretto di Sassuolo potrebbe diminuire leggermente (-832 unità).
Per la provincia di Reggio nell'Emilia la variazione complessiva (+2,5%) è in linea con la media regionale, ma andrebbe a realizzarsi per compensazione tra la variazione negativa attesa per il distretto di Castelnuovo né Monti (-2,7%) e variazioni sopra la media per i distretti di Correggio (+3,6%) e di Scandiano (+3,3%).
La città metropolitana di Bologna sperimenterebbe una popolazione in aumento sostanzialmente in tutti i distretti (la variazione negativa per il distretto dell'Appennino Bolognese si attesterebbe sotto le 5 unità in meno rispetto a oggi), ma il 74% della crescita sarebbe assorbita da due soli distretti: quello del comune capoluogo e quello di Pianura Est.
Nella provincia di Ferrara invece lo spopolamento interesserebbe tutti i distretti, ma sarebbe molto più marcata nel distretto Sud-est (-10,4%) e più contenuta nel distretto Ovest (-1,3%).
La provincia di Ravenna tra venti anni potrebbe avere all'incirca lo stesso numero dei residenti di oggi (solo 712 unità in meno), ma, mentre la popolazione dei distretti di Faenza e Lugo potrebbe crescere leggermente (rispettivamente +0,9% e +0,4%), il distretto di Ravenna sarebbe in leggera diminuzione (-1,0%)
Nella provincia di Forlì-Cesena la sostanziale stabilità di popolazione da qui al 2042 sarebbe la risultante di una leggera flessione nei distretti di Forlì (-0,3%) e Cesena – Valle Savio (-0,4%), compensata dalla crescita del distretto Rubicone (+3,5%).
Nella provincia di Rimini, l'aumento di popolazione stimato (+3,4%) è sostanzialmente simile tra i due distretti, ma percentualmente maggiore nel distretto di Riccione (+4,6%; 5 mila unità) rispetto a quello di Rimini (+2,8%, circa 6 mila unità).
Le variazioni descritte per la popolazione totale andrebbero a realizzarsi per differenti combinazioni di aumenti e diminuzioni delle diverse fasce di età.
Al 2042, nello scenario di riferimento, la popolazione di età 0-14 anni si stima in diminuzione in 35 distretti sui 38 totali mentre una variazione positiva potrebbe osservarsi nei distretti sanitari Città di Bologna (circa 1.700 unità in più, +3,8%), Città di Piacenza (circa 700 unità, +5,6%) e Parma (meno di 200 unità, +0,6%). In ogni caso in nessun territorio la quota di popolazione di 0-14 anni su quella totale sarebbe superiore a quella osservata attualmente.
Sempre nello scenario di riferimento e per il 2042, la diminuzione di popolazione in età lavorativa (15-64 anni) è sostanzialmente generalizzata ma emergono alcuni territori che, seppur in maniera lieve, potrebbero vedere un aumento dei residenti di questa fascia di età. Si tratta dei distretti Città di Bologna e Pianura Est della città metropolitana di Bologna, i distretti Parma e Sud Est della provincia di Parma e il distretto Città di Piacenza. Ancora una volta, anche nei territori dove potrebbe realizzarsi una variazione positiva della popolazione in età lavorativa, questa non si tradurrebbe in un aumento del peso di tale fascia di età sul totale della popolazione, che sarebbe comunque inferiore a oggi in tutti i distretti emiliano-romagnoli. Più nello specifico, sempre per la popolazione 15-64 anni, si osserva un'ampia zona a cavallo della via Emilia, tra la città metropolitana di Bologna e la provincia di Parma, dove si concentrano le variazioni negative di minore entità. Diminuzioni consistenti si osservano invece per alcuni distretti appenninici e per la zona del ferrarese.
L'unica fascia di età per la quale si stima un aumento generalizzato, tanto nella consistenza quanto nell'incidenza sulla popolazione complessiva, è quella dei 65 anni e oltre. I tassi di incremento attesi della popolazione anziana presentano tuttavia differenze territoriali evidenti.
In generale, con lo scorrere del tempo e il naturale passaggio della popolazione attraverso le età, i territori attualmente più giovani andranno a sperimentare un aumento del livello di invecchiamento superiore rispetto a quelli che oggi vedono una presenza maggiore di anziani e, soprattutto, di grandi anziani. Tale fenomeno è ben visibile per esempio nei distretti della provincia di Rimini, che, partendo da una situazione relativa di minor presenza di popolazione anziana, andrebbero a sperimentare nell'arco dei prossimi 20 anni un consistente aumento delle persone di 65 anni e oltre.
Ulteriori analisi sono disponibili sul Rapporto Le proiezioni demografiche al 2042 per l'Emilia-Romagna – Le dinamiche territoriali (PDF - 833.4 KB).
Tutti i dati, per tipo di scenario, territorio, sesso, classe di età, sono consultabili grazie agli strumenti interattivi di visualizzazione grafica. Alla stessa pagina sono inoltre disponibili i dati in formato open e la documentazione metodologica.
Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 14:56