Valore aggiunto per occupato
Il valore aggiunto (GVA) rapportato agli occupati consente di valutare la produttività del lavoro nel sistema economico, dato un certo ammontare di beni capitali.
In altre parole, misura la capacità del lavoro di creare nuovi beni e servizi disponibili per impieghi finali.
Generalmente è considerato una delle più importanti misure della produttività di un Paese ed è uno dei principali indicatori utilizzati nei modelli di crescita economica.
L’indicatore è molto sensibile alle oscillazioni della consistenza degli occupati; la diminuzione del valore pro capite può essere imputata all’aumento in misura maggiore degli occupati rispetto all’incremento del GVA; viceversa una diminuzione del numero di occupati porta ad un aumento della produttività anche in presenza di incrementi del GVA poco consistenti.
Definizione
Il valore aggiunto per occupato viene definito come il rapporto tra il valore aggiunto e il numero medio di occupati riferiti a un determinato territorio e a uno specifico anno.
Nella stima degli occupati, secondo il concetto di occupazione interna, utilizzato nella Contabilità nazionale, si fa riferimento alla residenza dell’unità di produzione e non alla residenza della persona occupata come nel caso dell’indagine sulle Forze Lavoro; si escludono, quindi, i residenti che lavorano presso unità di produzione non residenti sul territorio economico del Paese, mentre si includono i non residenti che lavorano presso unità di produzione residenti.
Data di aggiornamento: settembre 2022
Comparabilità
Le stime del PIL e dei conti nazionali e regionali per branca di attività economica sono prodotte in conformità a quanto stabilito dal Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec2010), uno schema contabile che definisce regole stringenti per i Paesi dell’Unione Europea al fine di assicurare la comparabilità delle stime.
Il Sec (in inglese European system of accounts, ESA) comprende sia accounts (conti economici delle operazioni correnti e dell'accumulazione, che registrano flussi verificatisi durante periodo di riferimento, tipicamente l'anno solare), sia balance sheets (stati patrimoniali, che registrano le consistenze di attività e passività a inizio e fine periodo). Dal 2014, è stato adottato dagli Stati membri dell'Unione europea il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali - Sec2010 - in sostituzione del Sec95.
A livello di NUTS 2 sono disponibili solo stime del PIL a prezzi correnti.
La suddivisione in branche si riferisce alla classificazione europea delle attività economiche NACE-Rev.2 (Ateco).
Ciascun istituto nazionale di statistica ha formulato conseguentemente una tabella di conversione cui far riferimento per tradurre automaticamente al livello nazionale i codici NACE. In Italia l’ISTAT traduce i codici NACE con le classificazioni ATECO.