Gli spostamenti sul territorio prima e durante il Covid-19
L'emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha imposto una forte limitazione degli spostamenti sull'intero territorio nazionale e la chiusura totale o parziale di alcuni settori di attività economica; parallelamente si è assistito a una riorganizzazione del lavoro e della didattica scolastica verso forme di erogazione e fruizione a distanza che in alcuni contesti è proseguita anche dopo la fase emergenziale più critica. Prima delle norme anti-contagio le abitudini di mobilità della popolazione erano pertanto molto diverse e le strade italiane nel 2019 hanno visto il movimento quotidiano di quasi 22 milioni e mezzo di persone che andavano al lavoro e di oltre 11 milioni di persone che andavano a scuola.
Nel 2019, in Emilia-Romagna quasi due milioni di occupati e 800 mila studenti si spostano abitualmente. Sono i cosiddetti pendolari, persone che escono di casa abitualmente per andare al lavoro o a scuola. Per gli spostamenti per motivi di studio, si considera l'insieme di bambini dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia e studenti fino a 34 anni. Per gli spostamenti per motivi di lavoro si considera l'insieme di occupati di 15 anni e più.
Tra gli occupati, la quota più alta di pendolari tra le regioni italiane si registra in Emilia-Romagna ed è pari al 44,2% della popolazione residente. In Emilia-Romagna gli studenti pendolari sono il 18,0% della popolazione.
Gli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro e di studio si caratterizzano soprattutto per una maggiore sistematicità e concentrazione oraria rispetto a quelli del resto della popolazione.
In Emilia-Romagna il 53,5% degli occupati lavora in un altro comune rispetto a quello di residenza, in linea con il valore italiano. Il 28,3% degli studenti effettua un tragitto che lo porta fuori dal comune di residenza (percentuale inferiore se confrontata con quella rilevata a livello nazionale). La durata media del viaggio è di 22 minuti per gli occupati emiliano-romagnoli e 20 minuti per gli studenti.
Auto e moto sono i mezzi di trasporto più usati per andare al lavoro, in Emilia-Romagna utilizzati dal 78,0% degli occupati, contro il 5,3% di chi si reca sul posto di lavoro con i mezzi pubblici. Tra gli studenti la percentuale di chi prende i mezzi pubblici sale al 29,2%. Rispetto alla media italiana l'utilizzo dei mezzi pubblici per andare a scuola o al lavoro è meno diffuso.
I dati sui pendolari (4.64 KB), per tutte le regioni, in csv.
Estendendo l'analisi anche ai non pendolari, ovvero a tutte le persone di 14 anni e più indipendentemente dalla finalità di spostamento, in Emilia-Romagna usano più volte alla settimana il tram o l'autobus 401 mila persone, il pullman 169 mila persone, il treno 132 mila persone. La fruizione di questi mezzi con frequenza più che settimanale è in Emilia-Romagna leggermente inferiore che in Italia. Il mezzo di trasporto preferito è l'automobile: più di due milioni di emiliano-romagnoli utilizzano l'auto tutti i giorni, il 57,6% dei maggiorenni, contro il 51,4% della media nazionale.
I dati sulle persone che utilizzano mezzi di trasporto (1.41 KB), per tutte le regioni, in csv.
I risultati riportati fanno riferimento all'anno 2019, e sono tratti dall'indagine Aspetti della vita quotidiana, condotta annualmente da Istat (approfondimenti sul sito Istat).
Come anticipato, si tratta delle abitudini di mobilità della popolazione prima del lockdown, decisamente diverse da quelle che hanno caratterizzato questi ultimi mesi e forse anche da quelle cui assisteremo in futuro.
Apple e Google hanno reso disponibili alcuni dati di utilizzo dei loro servizi che permettono di avere una idea, sia pure con inevitabili approssimazioni, di come si è ridotta la mobilità delle persone negli ultimi mesi.
Alcune stime della diminuzione degli spostamenti per effetto delle varie misure anti-contagio sono state effettuate da Google in base ai dati raccolti sulla cronologia delle posizioni degli utenti dei servizi Google a partire da metà febbraio 2020 (aggregati e anonimizzati). In particolare, viene evidenziata la variazione percentuale della frequentazione da parte dei cittadini dei principali luoghi di svolgimento della vita quotidiana. Il valore di riferimento per la variazione è un valore mediano che è stato calcolato nel periodo di cinque settimane tra il 3 gennaio e il 6 febbraio 2020, quindi una baseline che si avvicina a una situazione giudicata “normale”, avendo cura di mettere a confronto gli stessi giorni della settimana tra il periodo di riferimento e il periodo di analisi. I dati sono diffusi con frequenza giornaliera.
Le destinazioni vengono classificate in base alla categoria del luogo. In Emilia-Romagna, il movimento verso gli ambienti di svago al chiuso (shopping, ristoranti, bar, musei…) e nei parchi si è praticamente azzerato nel periodo più critico dell'emergenza. Gli spostamenti verso i luoghi per l'acquisto di beni essenziali (generi alimentari, farmacie…) sono diminuiti tra il 30 e il 40% nei giorni non festivi di marzo e aprile. Nello stesso periodo le stazioni dei trasporti pubblici hanno riscontrato tra il 70 e l'80% in meno di attività. La frequentazione di luoghi di lavoro è diminuita del 60/70%. La mobilità intorno alle abitazioni è invece aumentata, segnando una maggiore presenza della popolazione nelle zone residenziali. I dati a livello nazionale sono tutto sommato analoghi.
Analogamente, Apple mette a disposizione i risultati dei volumi di richiesta di informazioni relative alla mobilità (indicazioni stradali, informazioni sul traffico…) sulla propria app dedicata. Si considera come baseline lunedì 13 gennaio 2020 in modo da avere una proxi della variazione del volume di persone che si spostano in auto, a piedi o con i mezzi pubblici.
A livello regionale i dati sono riferiti solo all'auto. In Emilia-Romagna, tra metà marzo e i primi giorni di aprile 2020, la riduzione del volume delle informazioni sulla mobilità richieste ha oscillato intorno all'80% rispetto al valore base, con una punta del -84% il giorno di domenica 22 marzo.
Anche in questo caso si tratta di approssimazioni: il dato non riflette tutta la mobilità, ma soltanto un certo tipo di spostamenti, quelli che prevedono una richiesta di informazioni sulla mobilità. Probabilmente spostamenti usuali o di breve tragitto (passeggiate, piccole commissioni, spostamenti nei dintorni dell'abitazione) non saranno rispecchiati nei dati offerti.
Le serie dei dati di fonte Google e Apple vengono costantemente aggiornate: pertanto, per future elaborazioni è possibile fare riferimento ai siti Google e Apple. Sono inoltre disponibili informazioni sulle modalità di raccolta dati e avvertenze sull'utilizzo delle analisi.