Cittadini non comunitari in Emilia-Romagna: nuovi permessi di soggiorno in crescita nel 2021
Dopo il minimo storico registrato nel 2020, provocato dalle limitazioni alla mobilità per il contenimento della pandemia, nel 2021 tornano a crescere i nuovi permessi di soggiorno rilasciati a cittadini non comunitari. I flussi in ingresso sono tornati ai livelli pre-Covid, anche se una parte dei nuovi permessi per motivi lavorativi sono connessi alle recenti misure finalizzate all'emersione dei rapporti di lavoro non regolari nei settori dell'agricoltura, dell'assistenza alla persona e del lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare. Parallelamente, lo scoppio del conflitto in Ucraina ha spinto molte persone a lasciare la propria patria, e la comunità ucraina in Italia, tradizionalmente con una presenza consolidata nel nostro Paese, ha visto ingrandire le proprie fila.
I nuovi ingressi
Nel corso del 2021 sono stati rilasciati in Emilia-Romagna 25.575 nuovi permessi di soggiorno a cittadini non comunitari, con un aumento del 171% rispetto al 2020, anno fortemente influenzato dalle restrizioni agli spostamenti introdotte per il contenimento della pandemia; nel 2020 furono rilasciati solamente 9.411 nuovi permessi, registrando così il minimo storico dell'ultimo decennio.
Tale andamento riporta il numero di ingressi di cittadini non comunitari su valori prossimi a quelli del 2017 (26.603), dopo che dal 2011 la tendenza generale era quella di una diminuzione del numero di nuovi permessi annui (tavola Ingressi di cittadini non comunitari per motivi di ingresso. Italia e Emilia-Romagna - Anni 2009-2021 (1.18 KB)).
L'incremento osservato in Emilia-Romagna nel corso del 2021 è leggermente superiore a quello medio nazionale dove i nuovi permessi sono passati da 106.503 nel 2020 a 241.595 nel 2021 (+127%).
Pur rilevando un generale aumento dei nuovi permessi per tutte le motivazioni di ingresso, è soprattutto il motivo di lavoro a far registrare un vero e proprio balzo in avanti. Nel 2021 sono infatti 5.826 i nuovi permessi rilasciati in Emilia-Romagna per lo svolgimento di attività lavorativa, più di quanti ne erano stati emessi complessivamente nei quattro anni precedenti (5.290).
Tuttavia, l'andamento dei nuovi permessi per motivi lavorativi nel 2021 non è da ricondurre a un aumento dei flussi in ingresso, quanto più agli effetti della regolarizzazione di lavoratori non comunitari già presenti sul territorio. Questo fenomeno è connesso all'entrata in vigore del provvedimento di regolarizzazione emanato nel 2020 con l'art. 103 del DL 34/2020 (c.d. Decreto rilancio) finalizzato all'emersione dei rapporti di lavoro non regolari nei settori dell'agricoltura, dell'assistenza alla persona e del lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Dopo la considerevole flessione del 2020 (-80%) tornano ad aumentare anche i nuovi permessi di soggiorno per motivi di studio; in Emilia-Romagna nel 2021 ne sono stati rilasciati 1.693, un valore comparabile con quello del 2019 quando ne furono rilasciati poco più di 1.800.
La composizione dei flussi in entrata, in virtù degli andamenti diversi per singola motivazione di ingresso, risulta profondamente modificata nel corso dell'ultimo decennio: si è assistito a una contrazione del peso dei permessi rilasciati per lavoro e a un aumento di quelli per ricongiungimenti familiari. Il 2014 è l'anno nel corso del quale emerge per la prima volta il peso dei permessi per asilo, richiesta asilo e motivi umanitari.
A livello provinciale, rispetto alla media regionale, Ferrara emerge per la quota di permessi per motivi lavorativi, Reggio nell'Emilia per quelli familiari, Bologna per quelli di studio, Rimini per i motivi umanitari.
Il 35,3% degli ingressi in Emilia-Romagna nel corso del 2021 ha come provenienza un paese del continente africano; il 29,5% dei cittadini in entrata proviene dal continente asiatico, il 29% da un paese europeo (non comunitario) e il restante 6% circa arriva dal continente americano.
La presenza di cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno
Tra il 2021 e il 2022 i cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno presenti sul territorio emiliano-romagnolo sono aumentati del 5,0%, passando dai 383.356 al primo gennaio 2021 ai 402.374 al primo gennaio 2022 (+19.018). L'aumento è in linea con quello registrato a livello nazionale (+5,6%), dove il conteggio porta a 3.561.540 cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno. Si osserva quindi un recupero dopo l'andamento decrescente che ha caratterizzato il periodo 2018-2021 (tavola Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti. Italia e Emilia-Romagna - Anni 2009-2022 (644 bytes)).
Nel 2021, sul territorio emiliano-romagnolo sono state registrate 16.432 acquisizioni della cittadinanza italiana da parte di stranieri residenti: per il 92% dei casi (15.117) si tratta di cittadini precedentemente non comunitari.
Dopo il picco di oltre 25 mila naturalizzazioni nel corso del 2016 si è osservato un andamento decrescente fino al 2019 (circa 12 mila acquisizioni) per poi tornare a variazioni positive nel 2020 (14.568) e ancora nel 2021.
Concentrandosi sulle oltre 15 mila acquisizioni di cittadinanza di cittadini non comunitari in Emilia-Romagna nel 2021, si osserva che circa il 45% dei procedimenti ha riguardato acquisizioni per residenza, cioè richieste da persone che sono residenti legalmente e in modo continuativo sul territorio italiano per certo un numero anni.
La comunità ucraina in Emilia-Romagna
Al primo gennaio 2022 in Italia si contano 230.373 cittadini ucraini con regolare permesso di soggiorno, la maggior parte con un documento di lungo periodo (81,2%). Quella della comunità ucraina in Italia è una presenza da molti anni consolidata nel nostro Paese (l'Italia rappresenta la seconda meta in Europa dopo la Polonia). I cittadini ucraini sono storicamente concentrati in alcune regioni, tra cui l'Emilia-Romagna, che con oltre 32 mila presenze, circa il 14% del totale nazionale, rappresenta la terza regione in ordine di presenze dopo Lombardia e Campania.
La stabilità di tale presenza spiega l'effetto di attrazione esercitato dall'Italia e dall'Emilia-Romagna sui profughi in fuga dall'Ucraina dopo lo scoppio del conflitto con la Russia. In base ai dati del Ministero dell'Interno, le richieste di protezione temporanea pervenute da persone in fuga dalla guerra sono, al 30 settembre 2022, 158.812 a livello nazionale. La distribuzione delle domande sul territorio ricalca in larga parte la presenza ucraina duratura, permettendo di ipotizzare che nella maggior parte dei casi i profughi ucraini si siano diretti verso parenti, amici e conoscenti già presenti sul territorio. L'Emilia-Romagna ha accolto l'11,7% delle richieste di protezione temporanea pervenute da persone in fuga dall'Ucraina.
Per ulteriori analisi è disponibile il Rapporto Cittadini non comunitari in Emilia-Romagna. I dati sui permessi di soggiorno 2021-2022 (304.97 KB) curato dall'Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna.
Altri contenuti utili
Cittadini non comunitari in Italia, anni 2021-2022 - Comunicato stampa Istat