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Introduzione

Nel 2021, in Emilia-Romagna, l'11,2% dei residenti vive in condizioni di rischio di povertà o esclusione sociale, un valore in linea rispetto al 2020 (11,0%), ma di oltre 4 punti percentuali inferiore rispetto al 2019, quando era pari al 15,5%. L'Emilia-Romagna è la regione italiana in cui il rischio di povertà o esclusione sociale è meno diffuso, dopo la provincia autonoma di Bolzano. Per il complesso delle regioni del Nord-est, il valore è più elevato (14,2%) e in crescita rispetto al 2020, mentre in Italia, più di una persona su quattro (25,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale con un valore stabile nell'ultimo biennio.

È quanto emerge dai dati dell'Indagine Eu-Silc, anni 2020 e 2021, diffusi di recente dall'Istat. L'indagine, concordata in sede europea, è finalizzata a fornire informazioni attendibili, comparabili e tempestive sulle condizioni economiche e sulle condizioni di vita delle famiglie in tutti i paesi membri dell'Unione Europea.

Proprio sulla base delle informazioni tratte dalla Indagine Eu-Silc, l'Unione Europea calcola gli indicatori ufficiali per il monitoraggio degli obiettivi di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, definiti tra i target del Goal 1 nell'ambito dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Grafico: Rischio di povertà o esclusione sociale per regione e in Italia - Anni 2020 e 2021 (valori percentuali). I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico. Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

Analizzando l'indicatore composito di rischio di povertà o esclusione sociale nelle sue componenti, emerge che nel 2021, in Emilia-Romagna, il 9,6% degli individui residenti risulta a rischio di povertà, lo 0,8% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 3,9% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro. Per questi ultimi due indicatori, l'Emilia-Romagna fa registrare il valore più basso tra le regioni italiane.

La diminuzione dell'indicatore composito registrata in Emilia-Romagna nell'ultimo triennio è imputabile principalmente a una significativa riduzione della grave deprivazione materiale, mentre bassa intensità di lavoro e rischio di povertà risultano sostanzialmente stabili.

Per il complesso delle regioni del Nord-est la situazione è leggermente peggiore rispetto a quella dell'Emilia-Romagna: nel 2021, l'11,5% degli individui è a rischio di povertà, l'1,1% è in condizione di grave deprivazione materiale e il 5,3% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro.

Ben peggiore è la situazione a livello nazionale, dove poco più di un individuo su cinque (20,1%) è a rischio di povertà, il 5,6% degli individui sperimenta situazioni di grave deprivazione materiale e l'11,7% vive in famiglie a bassa intensità di lavoro. La sostanziale stabilità dell'indicatore composito di rischio di povertà o esclusione sociale registrata in Italia nell'ultimo triennio risulta dalla sintesi del miglioramento dell'indicatore di grave deprivazione materiale, del peggioramento di quello di bassa intensità di lavoro e della stabilità dell'indicatore di rischio di povertà nei tre anni considerati.

Per approfondimenti è possibile consultare il Rapporto Povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna. Anni 2020 e 2021 (PDF - 818.3 KB) e la tavola Indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale e sue componenti. Regioni italiane e Italia - Anni 2019, 2020, 2021 (CSV - 2.7 KB).

Altri contenuti utili

Condizioni di vita e reddito delle famiglie. Anni 2020 e 2021 - Istat

Ultimo aggiornamento: 18-09-2024, 12:56

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