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Introduzione

Andamento dei prezzi nell'ultimo quinquennio: dinamiche altalenanti ed estreme

Sul fronte dell'andamento dei prezzi al consumo, l'ultimo quinquennio è stato caratterizzato da dinamiche altalenanti e di intensità tali che raramente si erano riscontrate nella storia del Paese.

A livello nazionale, il 2020 si era concluso con una diminuzione dei prezzi in media annua, evento verificatosi solo tre volte dal 1954, da quando è disponibile la serie storica dell'indice NIC (l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale).

Il 2021 è stato un anno di transizione, che ha riportato le dinamiche inflazionistiche su valori più usuali.

Il 2022 è stato invece un anno record per l'aumento dei prezzi, con picchi che non si osservavano dalla metà degli anni '80 (rispetto al 2021, +8,4% in Emilia-Romagna e +8,1% in Italia).

Nel corso del 2023 l'inflazione ha progressivamente frenato la sua corsa, portandosi a una media annua del +5,2% in Emilia-Romagna e del +5,7% in Italia, comunque su livelli assoluti assai rilevanti.

Inflazione media annua 2024 all'1,0%

È in particolare a partire dai mesi autunnali del 2023 che la crescita tendenziale dei prezzi si è notevolmente ridotta. Negli ultimi mesi del 2023 e per tutto il 2024 l'inflazione ha oscillato attorno all'1%. Ed esattamente l'1,0% è anche l'aumento medio annuo dell'intero 2024, sia in Emilia-Romagna, sia in Italia. Questo significa che nel 2024 i prezzi sono aumentati dell'1,0% rispetto a quelli del 2023 (tavola Variazioni medie annue dell'indice dei prezzi al consumo, Emilia-Romagna e Italia, dal 2010 al 2024 (CSV - 1 KB)).

Grafico: Variazioni medie annue del NIC (l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale). Emilia-Romagna e Italia - Anni 2010-2024 (variazioni percentuali sull'anno precedente). I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico (Dati Variazioni medie annue dei prezzi. Emilia-Romagna e Italia - Anni 2010-2024). Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

Le tipologie di prodotto: prezzi più bassi per i beni energetici

Analizzando l'andamento delle divisioni di spesa, dopo gli aumenti di prezzo generalizzati su tutte le divisioni che hanno caratterizzato gli anni 2022 e 2023, nel 2024 si osservano insiemi di prodotti e servizi per cui i prezzi sono in flessione rispetto all'anno precedente. La divisione di spesa relativa alle Comunicazioni ha registrato un -7,0% in Emilia-Romagna e un -5,6% in Italia; anche quella che raggruppa Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili presenta variazioni con il segno meno, -4,9% in Emilia-Romagna e -5,6% in Italia. Quest'ultima divisione di spesa aveva trainato l'impennata dei prezzi soprattutto nel 2022, in particolare nella componente dei Beni energetici che aveva subito rincari superiori al 50% su base annua. Allo stesso modo la marcata discesa dei prezzi dei Beni energetici rilevata nel 2024 incide fortemente sulla netta attenuazione dell'inflazione nell'anno appena concluso. Nel 2024 infatti il prezzo dei Beni energetici diminuisce in Emilia-Romagna del 9,3% e in Italia del 10,1%.

Rallenta l'aumento dei prezzi negli alimentari; nei servizi ricettivi e nella ristorazione i maggiori rincari

Nel 2024 anche negli Alimentari si assiste a un rapido ridimensionamento dei rincari. Si resta tuttavia su livelli inflattivi positivi e superiori al tasso di inflazione medio dell'intero paniere di riferimento. I prezzi della divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche sono infatti saliti nel 2024 dell'1,8% in Emilia-Romagna e del 2,4% in Italia. Nel 2022 e nel 2023, l'aumento tendenziale dei prezzi di questa divisione di spesa sfiorava invece la doppia cifra, tanto che nel 2023 era la componente con i prezzi maggiormente in salita.

Il ritmo di aumento dei prezzi decelera anche nei Servizi ricettivi e di ristorazione, anche se questa è nel 2024 la divisione di spesa che ha subito i rincari maggiori rispetto al 2023, tanto in Emilia-Romagna (+3,7%) quanto in Italia (+3,9%). In Emilia-Romagna, altre divisioni di spesa con una inflazione annua oltre il 2% sono Istruzione e Altri beni e servizi (tavola Variazioni medie annue dell'indice dei prezzi al consumo per divisione di spesa, Emilia-Romagna e Italia, anno 2024 (CSV - 1 KB)).

Grafico: Variazioni medie annue del NIC (l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale) per divisione di spesa. Emilia-Romagna e Italia - Anno 2024 (variazioni percentuali sul 2023). I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico (Dati Variazioni medie annue dei prezzi per Divisione di spesa. Emilia-Romagna e Italia - Anno 2024). Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

Emilia-Romagna a metà graduatoria tra le regioni, Rimini la provincia emiliano-romagnola con gli aumenti maggiori

Come anticipato, nel 2024 l'Emilia-Romagna sperimenta una crescita dei prezzi annui identica a quella media dell'intero Paese (+1,0%). L'Emilia-Romagna occupa quindi una posizione intermedia nella graduatoria delle regioni per variazione media annuale dell'indice dei prezzi per l'intera collettività. Le spinte inflazionistiche più rilevanti si osservano in Campania, Trentino-Alto Adige e Veneto (+1,3%). In Molise e Valle d'Aosta invece i prezzi del 2024 risultano sostanzialmente invariati rispetto a quelli del 2023 (+0,1%); aumenti di prezzo poco maggiori in Abruzzo e Basilicata (+0,5%).

Nel 2024, la provincia emiliano-romagnola in cui si registrano i maggiori aumenti dei prezzi è Rimini (+1,6%). Parma, Ferrara e Bologna costituiscono gli altri territori con valori inflazionistici superiori alla media regionale.

I primi due mesi del 2025: inflazione in risalita

Negli ultimi due mesi del 2024 l'inflazione risulta in lieve accelerazione: +1,3% in Emilia-Romagna e in Italia, sia a novembre sia a dicembre. Da questo andamento, con una inflazione superiore alla media annua nell'ultima parte del 2024, scaturisce una eredità in termini di inflazione che il 2024 lascia al 2025. Si tratta della cosiddetta inflazione di trascinamento, che indica la crescita media che si avrebbe nel 2025 se i prezzi rimanessero stabili per tutto l'anno. Questa a livello nazionale è pari al +0,3%, l'anno precedente fu del +0,1%, mentre tra 2022 e 2023 fu ben del +5,1%.

Gennaio e febbraio 2025 sono caratterizzati da una ulteriore lieve accelerazione dell'inflazione, che in Emilia-Romagna si porta infatti all'1,7%. Questo vuol dire che i prezzi di gennaio e febbraio 2025 sono superiori dell'1,7% rispetto ai corrispettivi mesi del 2024. Tale andamento riflette prevalentemente l'esaurirsi delle spinte deflazionistiche dei Beni energetici che, come visto, hanno contraddistinto tutto il 2024. I prezzi dei Beni energetici tornano ad aumentare in particolare a febbraio dopo ininterrotti segni meno da agosto 2023 (tavola Variazione mensile dell'indice dei prezzi al consumo, Emilia-Romagna e Italia, 2021-2025 (Febbraio) (CSV - 1.2 KB)).

Grafico: Variazioni mensili del NIC (l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale). Emilia-Romagna e Italia - Anni 2021-2025 (variazioni percentuali sullo stesso mese dell'anno precedente). I dati rappresentati nel grafico sono tutti riportati nella tabella allegata in foglio elettronico (Dati Variazioni mensili dei prezzi. Emilia-Romagna e Italia - Anni 2021-2025 (Febbraio)). Nel testo della news è descritto l'andamento generale del fenomeno.

Rispetto al 2015 prezzi più alti del 20%

L'altalena di prezzi in termini di variazioni cui si è assistito negli ultimi cinque anni, ha come saldo un sensibile aumento del livello dei prezzi. Già la spinta inflazionistica del 2021 era stata più forte rispetto a quella deflattiva del 2020. Le dinamiche del 2022 e del 2023 hanno intensificato notevolmente questa tendenza. Il 2024 ha sostanzialmente consolidato la situazione acquisita nei due anni precedenti. Lo si deduce analizzando la serie dei numeri indici del NIC, l'indice dei prezzi per l'intera collettività nazionale, che fissa un valore base al 2015 e ne indica le variazioni annuali a partire sempre da quella base, convenzionalmente posta a valore 100.

In Emilia-Romagna, nel 2019 il valore del numero indice è di 103,1, segnalando quindi un aumento dei prezzi rispetto al 2015 del 3,1%. Nel 2020 il numero indice scende a 102,8, indicando da un lato un aumento dei prezzi rispetto al 2015, del 2,8%, e conseguentemente una diminuzione rispetto al 2019. Nel 2021 il numero indice sale a 104,9 confermando non soltanto la tensione verso l'alto dei prezzi rispetto al 2020, ma evidenziando anche il superamento del livello dei prezzi del 2019. Nel 2022 il numero indice salta a 113,7 e nel 2023 raggiunge quota 119,6. Infine, nel 2024 si consolida a 120,8, cristallizzando che ora i prezzi sono di oltre il 20% più alti rispetto al 2015. Analizzando le componenti di spesa, sempre per l'Emilia-Romagna, il valore più alto del numero indice 2024 si osserva per Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, 143,2: i prezzi sono quasi una volta e mezzo quelli del 2015. Notevoli i rincari osservati anche per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+27,7%), per i Trasporti (+24,1%) e per i Servizi ricettivi e di ristorazione (+27,2%).

Riferimenti e altri contenuti utili

Analisi più dettagliate sono presenti sul Rapporto Indice dei prezzi al consumo in Emilia-Romagna e in Italia. Anno 2024 (PDF - 602.9 KB) curato dall'Uffico di Statistica della Regione Emilia-Romagna.

Per un quadro complessivo dell'andamento dei prezzi, sempre aggiornato all'ultima mensilità disponibile, è possibile fare riferimento alla visualizzazione grafica dedicata.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare:

Il sistema dei prezzi al consumo

L'inflazione è il processo di aumento del livello dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. Un'inflazione positiva corrisponde a una situazione in cui aumentano i prezzi, mentre un'inflazione negativa si verifica nel caso in cui i prezzi sono in calo (deflazione). L'inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno, chiamato paniere. L'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l'intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI, indice utilizzato per le rivalutazioni monetarie) e quello armonizzato a livello europeo (IPCA). Per gli organi di governo il NIC rappresenta uno dei principali parametri di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche.

L'indagine Istat sui prezzi si basa su un campione strutturato su due “anime”, quello derivante dalla rilevazione territoriale, in capo ai Comuni, e quella centralizzata, in capo a Istat.

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Ultimo aggiornamento: 07-04-2025, 13:04

Immagine di anteprima: Foto di ming dai (da Pixabay)
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